Facendo un lavoretto, mi sono ricordata che alle Trachemys scripta, non ho dedicato nemmeno un angolino. Peccato, perchè l'argomento è interessante e perchè è bene sapersi comportare, soprattutto quando queste crescono e non si sa più dove metterle.
Ce le avete presenti le Trachemys, no? Sono quelle adorabili e minuscole testuggini che ci propinano a tutte le fiere o nei negozi d'animali, solitamente insieme ad una scorta annuale di gamberetti secchi per alimentarle e alla vaschetta in plastica con l'isolotto e la palma. Appartengono a due sottospecie diverse: la T. scripta elegans o tartaruga dalle orecchie rosse (in riferimento al colore rosso delle strisce ai lati della testa) e la T. scripta scripta o tartaruga dalle orecchie gialle. Della prima è vietata l'importazione ed in alcune regioni la vendita.
Tornando a noi, eravamo rimasti alla fiera in città, dove ci tirano dietro queste benedette tartarughine con annessi mangime e vaschetta. E perchè no, in fondo?! Sono piccoline, basta una vaschetta sul balcone, qualche gamberetto secco e cambiare spesso l'acqua, per poter mantenere questi graziosi animaletti.
Ma sarà davvero così?
Partiamo subito col dire che quella confezione di gamberetti secchi che danno insieme alla tartarughina possiamo tranquillamente buttarla, in quanto quei "cosi" hanno lo stesso valore nutritivo della segatura; dategli solo quelli (che fra l'altro puzzano enormemente) e tempo qualche mese avrete il vostro nuovo animaletto in ipovitaminosi A, con gonfiore degli occhi, mantenuti sempre chiusi, e inappetenza; poi c'è anche la carenza di vitamina D, che comporta la malformazione del carapace e l'alterazione dello sviluppo scheletrico....insomma: i gamberetti secchi proprio non vanno bene.
La classica vaschetta con la palmetta di plastica che ci vendono insieme alla tartarughina, inoltre, non va bene nemmeno, perchè questi animali hanno bisogno di vasche grandi, organizzate in parte come un terrario, che gli permettano, quindi, di stare in acqua ma di uscirne quando vogliono per termoregolarsi al Sole (che noi, da fantastici proprietari quali siamo, prontamente sostituiremo con le meravigliose lampade per rettili che vendono nei negozi specializzati). Tutto questo è necessario per evitare l'insorgenza di patologie; se poi invece si ha una vasca in giardino abbastanza grande, ben venga; risparmiamo un sacco di soldi e di fatica.
Suggerimento: evitate di metterle nell'acquario con i pesci; sono onnivore! Una ragazza c'ha provato e s'è trovata il combattente decapitato (dieci e lode per la furbizia!).
Ok, ora però l'ho comprata; per sistemarla ho il mio bel giardino con un fantastico laghetto artificiale con tanto di gioco di spruzzi d'acqua e coppia di cigni reali per i miei momenti ludici e romantici (rigorosamente recintato per non permettere eventuali fughe dei rettili)... ma mica posso farla morire di fame!
Cosa gli do da mangiare?
Le Trachemys, da piccole, hanno una dieta prevalentemente carnivora e si nutrono principalmente di insetti, larve e piccoli invertebrati - il che fa si che siano un toccasana contro le zanzare e gli altri insetti che hanno le forme larvali in acqua-; possiamo quindi usare i soliti bigattini e lombrichi (che si trovano come esche nei negozi per la pesca), e dei pesciolini di lago o di fiume dati freschi (avete presente Sampei? Ecco, quando non avete niente da fare, invece di sbragarvi sul divano davanti alla TV, prendete un retino ed andate a pesca nello stagno dietro casa - chi, al giorno d'oggi, non ha uno stagno dietro casa?! - stile Konrad Lorenz in "L'anello di Re Salomone"). E' importante variare la dieta e integrarla anche con alimenti vegetali che apportino i giusti quantitativi di vitamine (fra le varie possibilità abbiamo tarassaco, cicoria, radicchio ed ortica; quest'ultima va lasciata essiccare per 24/48h in modo da perdere le proprietà urticanti).
Quando le testuggini crescono la dieta cambia, poiché cambia anche la profondità a cui vivono questi animali, per cui, da prevalentemente carnivora, diventa onnivora, con l'incremento quindi dell'utilizzo di alimenti vegetali (in natura le piante acquatiche che si trovano sul fondo).
T. scripta scripta adulta. Notare le proporzioni rispetto alle dimensioni della mano |
Allora, pian pianino, l'amante degli animali di turno, che comincia a rendersi conto che la sua amica verde non è più gestibile, comincia a pensare a come disfarsene e, siccome c'è affezionato, cerca il modo migliore per lei.
A questo punto arriva la genialata!!!
"La libero nel lago/fiume qui vicino, così me la tolgo dai piedi e nello stesso tempo lei è libera nel suo ambiente!"
E qui il calcio nel sedere te lo meriti doppio: il primo, perchè prima di comprare un animale, sia anche un lombrico, DEVI informarti sulle sue necessità, sul modo di mantenerlo, sui costi e sul tipo di gestione e sulle dimensioni che raggiunge; il secondo, perchè liberando una specie alloctona (dicesi di qualsiasi specie che si sia sviluppata ed evoluta in un luogo differente da quello in cui si trova) nei nostri fiumi e nei nostri laghi, vai a creare un danno gravissimo all'ecosistema.
Le migliaia di Raffaello, Donatello, Michelangelo e Leonardo (ebbene si, per chi non lo sapesse le Tartarughe Ninja sono proprio loro), che sono state liberate nei nostri territori, si sono adattate, andando a
competere con un'altra specie: la Testuggine palustre europea o Emys orbicularis (motivo per cui l'importazione delle T. scripta elegans è stata vietata). Questo rettile nostrano è un po' più piccolo e meno vorace delle cugine americane, con le quali entra in competizione; sta via via diminuendo di numero ed anche se si trovano ancora individui come quello che è stato liberato durante la Festa delle Oasi 2014, è ormai diventato abbastanza difficile avvistarle. Al contrario, se durante la bella stagione, con il Sole, andate a fare una passeggiata lungo fiumi e laghi, non è improbabile trovare molte Trachemys che si termoregolano sul terreno.
Gruppo di Trachemys scripta che si termoregola sul ponticello di un laghetto artificiale. |
La presenza delle Trachemys spp. nel nostro paese, sta contribuendo alla non poi così lenta sparizione della Emys orbicularis, protetta dalla Convenzione di Berna del 1979, ma che molti di noi non sanno nemmeno cosa sia (non c'è niente di male! Io stessa credevo che fosse un mostro preistorico la prima volta che l'ho vista).
Quando decidete di prendere una tartaruga, prima di andare al negozio, assicuratevi di poterla mantenere fino al termine della sua lunga vita (circa 30-35 anni) e poi, magari, prima di comprarla chiedete in giro se c'è qualcuno che deve darla via e prendetevi la sua; ma soprattutto, dopo aver comprato una Trachemys, come qualsiasi altro animale, non ve ne disfate liberandola in giro!!!
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