Google+ La Natura che ci circonda: La "Ferrari" dell'aria

venerdì 4 luglio 2014

La "Ferrari" dell'aria

Un puntino si libra alto nel cielo, poi ad un tratto richiude le ali e si butta giù in picchiata, come un missile; ha individuato uno stormo di colombacci e ci si scaglia dentro a 200... 210... 230... 300... la velocità aumenta a dismisura, poi l'uccello rallenta, vira e sale di quota per lanciarsi in un nuovo attacco. I colombi selvatici si difendono stando in gruppo e lui lo sa bene; si scaglia sullo stormo fino a quando uno degli sfortunati, spaventato e disorientato, non si stacca dagli altri e quella è la sua fine! Sul mal capitato, il rapace, scaglia il suo vero attacco, piombandogli addosso come un proiettile di penne e piume che lo uccide sul colpo. In seguito la spiumata ed il premio del cacciatore: il pasto!



È così che immagino la caccia del Falco pellegrino, il rapace più veloce al mondo nel volo in picchiata. Esso raggiunge l'incredibile velocità di 380 km/h; qualcuno pensa che possa anche superarla. Per il momento, a battere il nostro "proiettile", c'è un uccello un po' diverso, la Fregata, che scende in picchiata fino a 400 km/h. Come faccia l'uccello marino, non lo so sinceramente, ma so che anche il Pellegrino è stato selezionato per arrivare a questi numeri e per farlo, la Natura che non sbaglia mai, lo ha fornito di una serie di adattamenti: i suoi occhi sono protetti dalla membrana nittitante (o terza palpebra) trasparente, che l'animale richiude come schermo dall'aria e dal pulviscolo atmosferico, mentre il disseccamento di questi organi è evitato dalla lacrimazione densa; all'interno delle narici, invece, sono presenti dei tubercoli, che hanno la funzione di smorzare la velocità d'ingresso dell'aria, evitando che l'animale soffochi.
Madre Natura è grande e pensa proprio a tutto: siccome il rapace nidifica sulle pareti rocciose, lo ha provvisto di una livrea color ardesia, che gli permette di mimetizzarsi sulle rocce (anche se a vederlo non sembrerebbe); i giovani sono di colore rossiccio scuro. Il maschio e la femmina adulti si distinguono facilmente a causa delle dimensioni molto minori (fino ad un terzo) del primo rispetto alla seconda; nei rapaci, infatti, la femmina solitamente è più grande del maschio, anche se in alcune specie, come la Poiana, questa differenza non è significativa, né sempre presente.
Come detto, il nido viene costruito sulle pareti rocciose, ma scegliendo dei punti che possano essere raggiunti solo e soltanto da coloro che Dio (in qualsiasi modo vogliamo chiamarlo) ha voluto fornire di ali.
Il Falco Pellegrino è monogamo e la coppia resta insieme tutta la vita. Entrambi si occupano della prole e quando i giovani sono abbastanza grandi per imparare a volare, i genitori gli impartiscono delle vere e proprie lezioni, insegnandogli poi a cacciare liberando una preda in volo ed invitando i figli all'azione (Danilo Mainardi docet).



P.S. Scusate la mancanza di fotografie, ma stranamente non me ne ritrovo. Rimedio con questi due bei video trovati su YouTube

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