Google+ La Natura che ci circonda: Meduse: incontri del terzo tipo con il terrore dei bagnanti

lunedì 9 giugno 2014

Meduse: incontri del terzo tipo con il terrore dei bagnanti

Aaaaaaah, che meraviglia, è arrivata l'estate!!! Fa caldo, c'è il Sole (più o meno) e ce ne possiamo andare a mare a fare il bagno. No, magari... sarebbe bello, ma per me se ne parlerà, forse, ad agosto, a fine sessione d'esami *SIG* :(
Ok, non voglio tediarvi con i miei problemi universitari, quindi, voi che potete, godetevi il mare...

Se c'è una cosa che, immagino, tutti odiamo, è quando ci stiamo cullando beatamente in acqua per fatti nostri, scaricando tutte le rotture di bolle d'aria quotidiane e....ZACK!!! Una bella ustione dovuta ad una simpatica medusa ci fa tirare giù l'intero calendario. Per me, poi, questi animali hanno una vera e propria predilezione; in mezzo ad un gruppo di 12 persone, le uniche due bestiole fluttuanti in quel tratto di mare, hanno pensato bene di beccare solo ed esclusivamente me, lasciandomi un bel segno (inutile dire che non ho fatto in tempo a dire "ci sono le meduse", che sono schizzati tutti al sicuro sulla spiaggia). Eh, be'...ci vuole fortuna nella vita ed io ne ho proprio tanta!
Ma tutte le meduse sono urticanti? Be', no! Alcune lo sono di più ed altre di meno (e posso dirlo dall'alto della mia esperienza più che ventennale, avendone sperimentati diversi tipi); qui potrete trovare delle schede di meduse proposte da Focus.

Ammetto che su questo argomento ne capisco poco, per cui, per evitare di scrivere castronerie, lascio la spiegazione di questi animali a Wikipedia, anche perchè fare un copia ed incolla non avrebbe molto senso.

Tornando a noi, esistono diversi tipi di meduse, alcuni dei quali sono urticanti (es. Pelagia) ed altri meno (es. Rhizostoma), ma c'è una cosa che le accomuna tutte: l'odio da parte dell'uomo; un'abitudine barbara di adulti e bambini (che ovviamente hanno a loro volta imparato dagli adulti), è quella di prelevarle dall'acqua e lasciarle morire lentamente sulla spiaggia.
Ora: a parte il fatto che anche questo è maltrattamento animale e, come tale, vietato per legge (potrà anche essere poco simpatica ed attraente, ma la medusa è pur sempre un animale); a parte che per seppellirla sotto la sabbia bisogna essere degli im(beeeeeeeeeeeep)illi, perché anche se l'organismo è morto, il "veleno" continua ad essere attivo e se ci si mette il piede sopra fa male (ho "sperimentato" in questo modo il potere urticante delle meduse viola); lasciamo perdere che lasciarle morire disidratate sotto il Sole è a dir poco crudele, ma.... qualcuno di coloro che le mette sulla spiaggia ha mai pensato che siamo noi gli intrusi nel loro ambiente e non il contrario? Ok, sono urticanti e ci fanno male (le "nostre" fortunatamente non sono mortali per l'uomo), ma loro sono tranquille, per fatti loro, che cacciano pesciolini e noi gli andiamo a rompere i tentacoli nelle loro naturali attività quotidiane. Basta prestare un po' di attenzione, munirsi di un'amica/o ipersensibilizzata/o a furia di "punture" (presente!) ed allontanarsi o allontanare loro sospingendo l'acqua nella direzione opposta alla nostra. 


E se ci tocca con i tentacoli? Eh pazienza, ci ha toccati: in questi casi basta prima di tutto uscire dall'acqua, poi alcuni esperti dicono di passare delicatamente una tessera (bancomat, carte di credito, biglietti da visita), posizionata obliquamente di taglio, sulla parte offesa, in modo tale da rimuovere eventuali tentacoli rimasti sulla pelle (non strofinare, per carità) ed altri di lavare direttamente con acqua di mare (non quella dolce); io solitamente poi poggio sulla cute una pietra calda, evitando di passare da "toccata dalla medusa" a "ustionata dalla pietra". Il veleno, se così si può chiamare, delle meduse è termolabile, per cui l'effetto urticante si riduce o passa del tutto con questo sistema; alcuni esperti dicono che non è un metodo efficace perché bisognerebbe raggiungere una temperatura di 40-50 gradi, ma io personalmente mi sono sempre trovata bene. Forse è solo effetto placebo o forse dipende dall'entità della lesione, chissà. In ogni caso dopo 20-30 minuti il dolore passa da solo.
Nel complesso, da quando riesco a ricordare, ho potuto sperimentare più volte, anche diverse nello stesso anno, la versione viola e quella marrone di Pelagia (almeno mi pare di aver capito che appartengono alla stessa specie, ma  non ci metterei la mano sul fuoco) ed ammetto che sono fastidiose; la sensazione del contatto con i tentacoli è quella che si prova quando "si prende la scossa" (avete presente quando toccate un'altra persona o un'oggetto e vi sembra di aver toccato una scintilla elettrica? Ecco, esattamente quella) e dopo comincia a bruciare, anche notevolmente a seconda del punto. Per quanto riguarda Rhizostoma, ho avuto un incontro ravvicinato quest'estate (praticamente ci ho nuotato sopra prendendola a gomitate un paio di volte) e me ne sono accorta giusto perchè mia zia mi ha fatto notare che stavo "picchiando" una medusa; anche qui una bella pietra calda e dopo pochi minuti non c'era più nulla. Fortunatamente i miei incontri/scontri con questi animali si sono ridotti drasticamente, in quanto ormai sento la sostanza urticante nell'acqua anche a distanza di diversi metri e comincio a guardarmi intorno; di solito al mio "Mi brucia la pelle, ci sono le meduse!" segue inevitabilmente un urlo di avvistamento da qualche angolo della spiaggia... potrei fare fortuna come "para-medusa", ma in ogni caso il modo migliore per evitare le punture è evitare di fare il bagno quando se ne vedono in giro; anche ammesso di "pescare" quelle avvistate, non è detto che in giro non ci siano delle amiche che non abbiamo visto.

Ora, dopo essermi persa in un mare di parole senza senso, direi che è il caso di prendere la cosa seriamente.
Il fatto che le meduse siano aumentate a dismisura nei nostri mari è cosa appurata, ma ciò che bisognerebbe chiedersi è: perché?!
È facile dire che sono aumentate, che sono urticanti e che non si può fare il bagno perché ce ne sono troppe, ma forse bisognerebbe chiedersi il motivo dell'incremento del numero di individui avuto in questi ultimi decenni. Tralasciando le leggende metropolitane, come quella degli elicotteri che le lancerebbero in mare (a parte il motivo, qualcuno dovrebbe anche spiegarmi come dovrebbero sopravvivere all'impatto con l'acqua), la spiegazione è molto semplice quanto scomoda: le meduse sono aumentate a causa della pesca intensiva e incontrollata operata dall'uomo! 
Udite, udite! Quindi la colpa, tanto per cambiare, sarebbe nostra.
È un concetto estremamente semplice: i pesci mangiano le forme larvali delle meduse riducendo il numero degli individui che raggiungeranno l'età adulta, mentre questi ultimi, a loro volta, si nutrono dei pesci piccoli; con questo sistema si viene a mantenere, in condizioni normali, l'equilibrio preda-predatore. Mi spiego meglio: se "pesce adulto mangia forma immatura e pesce giovane viene mangiato dalla forma adulta", l'aumento del numero di individui è controllato perché entrambe le popolazioni impediscono una crescita eccessiva dell'altra specie; ma, se noi andiamo a togliere uno dei due fattori, nello specifico i pesci adulti/grandi, provochiamo inevitabilmente uno squilibrio nella "bilancia" a favore del fattore opposto (meduse) in quanto, non solo vengono a mancarne i predatori delle forme larvali,  ma aumenta il numero di individui adulti che predano i giovani dell'altra specie, la quale, di conseguenza, viene ulteriormente danneggiata. Non so se ora sono stata chiara...
In pratica l'uomo ha fatto il danno ed ora ne subisce le conseguenze ed è inutile prendersela con le meduse, perché loro non hanno alcuna colpa se abbiamo spopolato mari ed oceani favorendo la loro crescita, né si risolve il problema lasciandone qualcuna a morire lentamente sulla spiaggia.
Bisogna risolvere il problema alla base!
L'unico modo per rimediare, sarebbe un bel "STOP PESCA" per almeno un paio di decenni (ma anche di più non sarebbe male), imparando anche ad utilizzare dei metodi sostenibili (ovvero, per esempio, abolire le reti) oppure (o contemporaneamente) inserire le meduse nella nostra dieta, dando anche uno scopo  utile alla loro pesca e non rendendola un semplice atto di sadismo. Alcune popolazioni le mangiano già.
Un lato positivo nell'aumento delle meduse c'è: sono aumentate, almeno nella mia regione, le nidificazioni di Caretta caretta, molto golose di questi animali.

Non posso dimenticare un'episodio accadutomi la scorsa estate. Ero rilassata in spiaggia quando, a pochi ombrelloni dal mio, un signore pensò bene di mettere una bellissima Rhizostoma pulmo (quelle meduse grandi e trasparenti, con il bordo esterno viola, per intenderci) a morire sulla spiaggia; ero con mia cugina e la guardai pensando "vado o non vado?". Alla fine mi decisi ed andai; lei non mi perse di vista, anche perchè, conoscendomi e sapendo quanto odio questa brutta abitudine, temeva che potesse finire a botte. Mi avvicinai al signore e con molta calma gli feci notare che quello che stava commettendo era un atto illegale; ovviamente la reazione fu tutt'altro che di collaborazione, ma alla fine riuscii a spuntarla (evitiamo i dettagli della discussione). Il tipo fece finta di prendere la medusa con il retino per metterla in acqua ed io, con molta nonchalance, presi a mia volta la medusa "dall'ombrello" (la cupola) ed entrai in acqua con l'animale fra le mani. Appena arrivata dove non mi era più possibile camminare, la posai in acqua: a parte la bellissima sensazione provata sentendola mentre ricominciava a muoversi e a vivere, fu impagabile l'espressione del "pescatore" mentre io uscivo dall'acqua illesa (anche perchè "Il polmone di mare" non è urticante) e la gente intorno veniva a complimentarsi. Il signore in questione prese anche una sonora "strigliata" da parte di alcuni adulti e bambini che stavano lì e se ne andò piuttosto contrariato (ed io ancora oggi mi guardo le spalle, non si sa mai...).



Un'altra volta vidi, con molto piacere, un altro signore mettere una medusa in un secchio con dell'acqua di mare e caricarla su una canoa, per poi liberarla a largo. Sono piccoli gesti che indicano la sensibilità delle persone; questo signore avrà sicuramente insegnato ai suoi figli (se ne ha) che bisogna rispettare tutti gli esseri viventi.

Ok, lo so, con questo post mi avrete scambiata per una pazza sclerata, di quelle che vanno in giro ad urlare  "assassino" perchè camminando qualcuno a ucciso una formica. Be', non è così, anzi, sono piuttosto moderata, ma trovo che lasciare un animale morire per disidratazione sulla spiaggia, magari con dei bambini che gli tirano addosso delle pietre per divertimento, sia crudele oltre che inutile.... ed io non amo le cose inutili!


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