Google+ La Natura che ci circonda: Spiriti della Natura - La sentinella (parte seconda)

martedì 22 dicembre 2015

Spiriti della Natura - La sentinella (parte seconda)






Un uomo dai capelli biondo cenere e gli occhi blu come l’oceano entrò lentamente nel locale. Il suo aspetto minaccioso fece calare il gelo fra i presenti. Era alto e possente, e portava profonde cicatrici sulla pelle. Gli occhi sfilati osservavano attentamente ogni angolo della stanza; sembrava che nulla potesse sfuggire al suo controllo. Il volto freddo non lasciava trasparire alcuna emozione. Fermò il suo sguardo sul ragazzo e lo osservò attentamente; poi si incamminò verso il gestore, ma alcuni clienti del bar gli sbarrarono la strada.
- Come osi far vedere la tua brutta faccia in giro, traditore irriconoscente? –
L’uomo non disse nulla, rimase fermo con lo sguardo fisso sul suo obiettivo, poi tese il braccio contro gli avventori e, in quello stesso momento, un ghigno malvagio si allungò sul suo volto; dalla sua mano fuoriuscì un raggio gelido e nell'arco di un secondo tutti coloro che gli si erano posti davanti si ritrovarono riversi al suolo, bloccati sotto uno spesso strato di ghiaccio. Parlò lentamente, scandendo ogni parola con autorità e decisione.
- Questa volta sarò comprensivo, ma non osate mai più sbarrarmi la strada! –
Hawk balzò in piedi preparandosi all'attacco ma, mentre stava per scattare, l’uomo, senza girarsi a guardarlo, gli rivolse un avvertimento.
Lascia perdere, Dehijiesmar, non sei all'altezza. Ti faresti solo male e mi sembri già abbastanza nei guai così come sei. –
Il ragazzo si bloccò e fece un passo indietro; mentre lui decideva sul da farsi, Alan si avvicinò all'intruso chiedendogli per quale motivo si trovasse lì.
Se c’è qualcuno che non mi sarei mai aspettato di vedere entrare da quella porta, Principe di Bosco oscuro, sei proprio tu. Cosa ti spinge nel mio locale? –
L'uomo rispose, senza mai scostare lo sguardo dal proprietario del bar.
Molti dei miei uomini sono rimasti feriti durante una missione ed il nostro curatore ha terminato i rimedi che gli occorrono per rimetterli in sesto. –
- Mi dispiace per voi, ma perché sei venuto qui? – ribatté Alan nervosamente.
L'uomo attese prima di rispondere, gli occhi fissi e l'espressione fredda.
- Sei anche tu un curatore e sei sempre stato ben fornito.- si zittì un secondo, rivolgendo all'interlocutore un sorrisetto arrogante. - Di certo avrai ciò che gli occorre! –
Può darsi, ma io mi occupo delle sentinelle di Piccolo bosco delle ninfe, come Hawk, non di quelle di Bosco oscuro, come te! –
Gli sguardi dei due erano fissi l’uno sull'altro e nessuno dava segno di timore o cedevolezza. Osservandoli si poteva percepire la forte tensione che sprigionavano, entrambi cauti ma pronti all'azione. L'uomo, tuttavia, continuò a parlare con tono freddo e calmo, come se nulla potesse disturbarlo.
Be’, sei pur sempre un curatore; non dovrebbe interessarti il fatto di poter salvare delle vite? – 
- Dipende dalle vite! – tagliò corto il gestore.
Sul volto dell’intruso si allungò nuovamente un ghigno, mentre un alone di luce azzurra si propagava dal suo corpo, aumentando lentamente d’intensità.
- Oh, avanti Alan, non mi costringere a fare la parte del cattivo. Non vorrei essere costretto a darti più lavoro di quanto tu non ne abbia di già. –
Detto questo si girò a guardare gli uomini a terra, poi voltò nuovamente lo sguardo verso Alan.
Non so se mi sono spiegato… -
- Ti sei spiegato benissimo e ti accontenterò; ma sappi che non lo faccio per paura di te o delle tue azioni, Principe di Bosco oscuro, ma semplicemente perché non trovo nulla di utile nel combattere! -Era evidente che il curatore stesse facendo un'enorme fatica a mantenere il controllo, ma non voleva rischiare che qualcun altro si facesse male. Conosceva bene la potenza dell'intruso e sapeva che era meglio non provocarlo.
- Ora dimmi cosa ti occorre. – 
Ottenuto ciò che voleva, l’uomo se ne andò così com'era venuto; prima di uscire si fermò davanti ad Hawk e lo scrutò attentamente. Non disse nulla, ma dal suo sguardo si capiva perfettamente che non approvava lo stato di debolezza in cui versava il ragazzo. Scosse la testa in segno di disappunto, poi si allontanò, lasciando il bar nel silenzio assoluto.
Passò qualche minuto prima che una voce echeggiasse fra i presenti. 
Chi è quello? –
Valery era rimasta ad osservare tutta la scena e sebbene la situazione fosse alquanto insolita, ella non sembrava impaurita; il desiderio di saperne di più, al contrario, la spingeva a restare nel locale in mezzo a quella strana gente. 
Quello è il generale Falco d’argento, la sentinella più importante di Bosco Oscuro. –
Rispose Hawk.
- Cos’è Bosco oscuro? -
Il ragazzo rispose pazientemente:
- Bosco oscuro è, o meglio era, un'altra dimensione del pianeta; una sorta di mondo parallelo abitato da sentinelle. E' stato distrutto più di ottocento anni fa dai membri di un altro piano dimensionale ed i superstiti si sono rifugiati qui. Lui ora è il capo del gruppo dei sopravvissuti. -
Lei tacque per un po', cercando di comprendere bene ciò che le era stato spiegato. Quando credette di avere le idee chiare, andò avanti.
-Sarà una mia idea, ma sembra avercela con te! –
- Be’, ecco… - lui emise un breve respiro – credo che non mi ritenga all’altezza della sua famiglia. -
Valery si fermò di nuovo a riflettere prima di chiedere altre spiegazioni.
sei un suo parente? 
Hawk annuì.
- Il generale è mio nonno, il padre di mio padre! –
Vuoi prendermi in giro? - domandò lei spazientita - Avrà sì è no quarant'anni, come può essere tuo nonno? -
Hawk scosse la testa.
- L'apparenza inganna: in realtà ha sessantanove anni e per quelli come noi è comunque molto giovane. - Lo sguardo del ragazzo era ancora rivolto verso la porta da cui era passato quell'uomo. Nei suoi occhi si leggeva un misto di rabbia e tristezza.
Lei lo guardò perplessa, poi continuò:
- Ha l'aspetto esteriore di una persona normale. È molto diverso da te. -
- Solo perché voleva apparire così -
Ci fu un minuto di silenzio, poi, ripensando alle parole rivolte da Alan a Falco d'argento, Valery parlò ancora.
- Però... dici che è tuo nonno, ma mi era sembrato di capire che venisse da un posto diverso dal tuo. -
Annuì nuovamente. Lei avrebbe voluto porgli ancora mille altre domande, poiché la curiosità la stava pervadendo in ogni angolo del suo corpo; lui, sorprendendosi nel vederla così interessata e così poco spaventata da tutto ciò che aveva visto, la incoraggiò a farlo. La ragazza, quindi, gli chiese di raccontarle di quell'uomo e di come mai, pur essendo parenti così stretti, provenissero da due luoghi diversi. Hawk acconsentì a raccontarle la storia della sua famiglia, avvertendola però, che sarebbe stato un racconto lungo. La ragazza, tuttavia, non sembrava affatto preoccupata di ciò, ma solo curiosa di capire quanto più le fosse possibile di quelle strane creature.
- Mi hai voluto aiutare nonostante ai tuoi occhi appaia come una sorta di mostro e sarò felice di accontentarti. Sei una ragazza buona e credo di parlare anche a nome di Alan se dico che sarai sempre la benvenuta qui, ma devo chiederti di farmi una promessa: non dovrai mai raccontare a nessun umano di noi e di ciò che sto per dirti. Non tutti sono disposti ad accettarci con la stessa facilità con cui lo stai facendo tu! -
La ragazza promise ed Alan, dopo aver fatto sdraiare su un tavolo uno dei poveretti messi KO dal generale, le si avvicinò. Le pose la mano sulla spalla e le sorrise; nello stesso momento, lei avvertì una scossa ed un forte calore nel punto esatto in cui il curatore la stava toccando.
- Tranquilla, non ti ho fatto niente di male; è un semplice marchio energetico, visibile unicamente alle sentinelle. Indica che sei un'amica e ti rende di diritto mia cliente e paziente - le rivolse un occhiolino, poi parlò ad Hawk. - Cerca di non annoiarla troppo! -
La giovane sentinella annuì ridendo e si schiarì la voce, intimò scherzosamente ad Alan di togliersi dai piedi e si rivolse nuovamente a Valery.
Credo che prima di tutto tu debba capire cosa sono il Regno dei cento boschi e le sentinelle. In questo mondo esistono cento diverse dimensioni che, in tempi antichi, furono colonizzate da gruppi diversi di esseri potenti. Vengono definiti boschi in quanto si tratta di aree che hanno mantenuto illesa la loro struttura arborea, anche se abitate da creature umanoidi. Esse vivono in mezzo agli alberi, sfruttando come rifugio incavi in piante millenarie, ripari naturali nelle rocce o piccoli rifugi costruiti con il legno di alberi morti; sono in perfetto equilibrio con la fauna e la flora di quei luoghi, senza mai ledere ad essi e cooperando fra loro per mantenere in vita l’intero sistema. Si può intuire la loro presenza, mentre scrutano le aree circostanti, perfettamente mimetizzati nel folto degli alberi, o possono essere visti, mentre si riuniscono nelle radure per il momento dei pasti o durante i loro intensi allenamenti. Queste creature non sono umane, poiché presentano caratteristiche tipiche delle bestie, ma nemmeno sono animali, poiché il loro aspetto esteriore è umanoide, almeno fino a quando essi lo desiderano. Sono Sentinelle della natura. Esseri mezzi uomini e mezzi animali, in grado di controllare o creare dal nulla un elemento di base o più di uno, se il livello di energia è abbastanza elevato. -
- E tu appartieni a queste creature? Ed anche gli altri che si trovano qui dentro? - chiese la ragazza, sempre più incuriosita.
- Esattamente! Ma io sono solo una recluta. Non sono molto potente, anzi, a dire il vero sono proprio pessimo. -
Hawk sospirò sconsolato, poi guardò Valery e le chiese se davvero volesse conoscere la storia della sua famiglia. Lei annuì impaziente e lui comprese che era ancora più interessata di quanto non credesse.
Dylan, forse tu puoi darmi una mano. Di certo conosci la storia meglio di me. -
L'uomo, uno dei pochi presenti ad essere ancora in piedi, acconsentì, finì di risollevare un tavolo ribaltato dalla brevissima colluttazione con il generale e si sedette accanto ai ragazzi, poi fece cenno a Valery di accomodarsi.
Mi stupisce molto che tu sia così tranquilla in una situazione per te così strana. Ti conviene metterti a sedere signorina, sarà una storia lunga. - Si girò e rivolse la parola ad Hawk - Comincia tu pulce, sono curioso di conoscere la versione di tua nonna. -
La giovane sentinella lanciò un'occhiata torva all'amico, che dal canto suo lo osservava con dolcezza; finì di sorseggiare il disgustoso rimedio offertogli da Alan e poi, mentre il proprietario del bar raccattava i poveretti centrati dal colpo del generale, cominciò a raccontare la storia come sua nonna aveva fatto con lui.





Per le parti precedenti:

Una storia nata da un sogno (Presentazione) - Prologo - Un falco dalle piume argentee (Prima parte) -  Un falco dalle piume argentee (seconda parte) - La sentinella (prima parte) 

8 commenti:

  1. Devo recuperare dal pc la prima parte. Questa per il momento mi piace. 😊

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Annalisa :)
      Grazie per essere venuta a leggere e per l'apprezzamento. Ci sono tutti i link sopra appositamente per recuperare eventuali "episodi" mancanti.

      Ti mando un abbraccio e tanti auguri di buone feste per te e tutti i tuoi cari :*

      Poiana

      Elimina
  2. Ciao Poiana, continui a catturarmi ^___^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Anna Maria,
      Grazie, anche perché continui a leggere. Spero che il seguito continui a piacerti ^^
      Ti mando un forte abbraccio e tanti sicuri suggerì auguri di buon Natale

      Poiana

      Elimina
  3. Una bella iniziativa Poiana, interessante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Clara, scusa il ritardo ma non avevo visto il commento. Ti ringrazio tanto ^^

      Elimina
  4. Ciao Poiana, accattivante il racconto. Intrigante.
    Vado a leggere l'altra puntata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Patricia,
      Ci provo... grazie per aver contribuito a convincermi. Non pensavo che mi sarei divertita così tanto a scrivere ^^
      Ti abbraccio

      Poiana

      Elimina

Se volete lasciatemi un segno del vostro passaggio: una vostra impressione, un saluto, una critica. Sarà tutto ben accetto e mi aiuterà a crescere ed andare avanti.