Google+ La Natura che ci circonda: Tranquilli: ci sono gli animalisti!

martedì 5 gennaio 2016

Tranquilli: ci sono gli animalisti!

Già... ci sono gli animalisti: il peggiore flagello per l'ecosistema dopo l'inquinamento. Eccoli là! Armati della loro ignoranza apocalittica stanno festeggiando una delle ultime vittorie. Niente più nutrie fra le specie da abbattere!





C'è di che festeggiare, come no! Ora i simpatici roditori potranno essere eliminati con metodi non cruenti, altrettanto costosi (ma tanto mica pagano loro...o meglio, mica pagano SOLO loro, visto che si dovrebbe trattare di soldi pubblici) e, ovviamente, inattuati ed inefficaci. Eh sì, perché ora i cari amici della LAV e di tutte le varie associazioni "amiche degli animali da cappottino e divano" (non includo WWF e Lega Ambiente,  perché loro di solito sono dalla parte dell'ecosistema e non dei singoli individui ed in alcune occasioni si sono schierate per l'eradicazione; se non sbaglio il WWF anche sul caso nutrie, mentre Lega Ambiente non lo so) come credono di poter sterilizzare tutte le nutrie che invadono il nostro Paese. Sì, ho scritto invadono! Che lo sia lei o che ce l'abbiamo resa noi, resta il fatto che è al di fuori del suo areale di origine, senza i suoi predatori naturali, e che quindi può riprodursi a dismisura e, di conseguenza, invade. Come facciamo? Un esercito di veterinari armati di bisturi? Benissimo: chi paga? Perché mica penserete che i medici veterinari catturino e sterilizzino le nutrie per amore della gloria vero? Ah già, dimenticavo che il veterinario deve vivere di buoni sentimenti e non può guadagnare dal suo lavoro (poi mi spiegherete anche perché lo specialista umano lo pagate senza battere ciglio ed il veterinario, se si fa pagare 150€ la sterilizzazione, è un bastardo  che si approfitta del malessere degli animali. L'anestetico, l'ossigeno, la flebo, i camici sterili, i guanti sterili, le mascherine sterili, le cuffiette sterili, la sterilizzazione dei ferri,  il coso riscaldante che non mi ricordo come si chiama e il telo termico per tenere al caldo il vostro fido che se no va in ipotermia, i teli operatori sterili, i fili sterili ed i vari farmaci... Credete che al  medico veterinario li regalino?). Anche i veterinari dell'ASL devono essere pagati ed anche allo Stato l'attrezzatura non viene data gratuitamente da imprenditori altruisti. 
Altra ipotesi: i mangimi sterilizzanti, come ho sentito dire da qualcuno. Stessa domanda di sopra (a parte il fatto che ci sarebbero un paio di interrogativi cui rispondere, tipo: funzionano? Sono selettivi per le nutrie? Se non lo sono e funzionano davvero sterilizziamo tutta la popolazione animale dell'area. Altra domanda: se le sostanze che contengono vengono assorbite dal terreno, finendo nelle falde acquifere e, in un modo o nell'altro, sulla tavola dell'uomo, che effetti danno? Mi pare che di sostanze che causano ipofertilità siamo già abbastanza strapieni,  grazie. E se qualche altro animale riesce a cibarsi di nutrie "sterilizzate" in questo modo, c'è rischio per la sua fertilità? ).
Immunocontraccezione? Come sopra. Se funziona come un vaccino le nutrie vanno catturate e trattate. Come si pensa di fare per prenderle tutte? Inoltre ha una durata limitata, quindi poi bisognerebbe ricominciare da capo. 

Ok, diciamo che questi sistemi dovrebbero teoricamente essere diretti al controllo del numero degli individui, ma l'obiettivo da perseguire non è quello. All'inizio può pure essere accettabile, ma non basta. L'obiettivo che bisogna porsi, che agli animalisti piaccia o meno, è quello di eradicarla, come è stato fatto in Inghilterra e come viene fatto (e va fatto) in tutto il mondo con alcune specie alloctone. Ripeto: non solo le nutrie, ma TUTTE le specie alloctone. Il fatto che queste si trovino da anni sul territorio nazionale non le rende autoctone, ma semplicemente adattate ed in grado di riprodursi in areali diversi da quelli di origine;  questa è una cosa GRAVISSIMA. Non c'è proprio niente di cui rallegrarsi! 
L'eradicazione delle specie aliene è possibile, ma solo se fatta seriamente e non all'acqua di rose, per non scontentare troppo gli ignoranti che se no si impressionano.  Le specie nostrane che muoiono piano piano perché perdono nella competizione per cibo e territorio non impressionano altrettanto! Il Mignattino piombato che si riproduce sulla Ninfea di cui si nutre la nutria, non fa rumore mentre scompare. Non commuove gli animalisti, perché nessuno mette la sua foto da morto con qualche frase straziante sotto. Lo scoiattolo comune che sta venendo via via sostituito da quello americano, non commuove gli animalisti, perché non è minacciato dalle armi dell'uomo ma da un suo simile che dall'uomo è stato importato. Quelli che tengono a lui, che vogliono proteggere coloro che stanno perdendo una lotta senza fucile, ma che li sta facendo scomparire,  lo sanno. Sanno che se gridano all'eradicazione, anche con metodi violenti e cruenti non è perché la nutria gli sta antipatica (anzi, a me sta simpaticistima, poveretta), ma è per il bene delle specie animali che stanno subendo la sua presenza qui e che non possono difendersi. È brutto! È triste! Se volete è pure tragico, ma va fatto! E non per l'uomo, ma per le altre specie animali e vegetali; quelle autoctone; quelle che non c'entrano niente ma fanno sempre le spese di tutto il bordello creato dall'essere umano; quelle che rischiano di scomparire per colpa di questi invasori trasportati e liberati da deficienti ignoranti ed incoscienti.
Poi mi fa ridere che gli animalisti dicono che sono stati gli allevatori e gli allevatori che sono stati gli animalisti a liberarle. Sinceramente non ho troppi dubbi su chi possa essere stato in realtà, vista la storia passata e visto che i coglionazzi hanno manifestato egregiamente la loro furbizia, liberando gli alloctoni scoiattoli grigi del nostro parco, dove si riproduce la specie endemica di Sciurus vulgaris, la meridionalis. La motivazione era che "soffrono se stanno nel recinto". Triplamente imbecilli: 1) perché si trattava di animali nati e cresciuti in cattività, regolarmente acquistati da allevamenti autorizzati; 2) perché se si fossero ambientati sarebbe stato un disastro ambientale;  3) perché c'era la tangenziale a cinque minuti e sono finiti tutti investiti dalle macchine, fortunatamente per il meridionalis e per i nostri alberi, trattandosi di scoiattoli decorticatori. A parte questo, ed ammettendo una responsabilità di entrambi i fronti, non posso che continuare a pensare che ad un allevatore convenga vendere sottocosto una pelliccia e cercare di recuperare almeno le spese dell'allevamento, piuttosto che aprire le gabbie e far fuggire tutti gli animali che,  comunque, fino ad allora hanno avuto un costo di mantenimento. Ma d'altronde è successa esattamente la stessa cosa con i visoni americani, per cui è inutile stare troppo a farsi domande retoriche (lo rivendicano gli animalisti stessi come si può tranquillamente leggere qui e qui e nel secondo articolo si legge pure che lo sanno perfettamente che è dannoso, nonché illegale, ma tanto sono solo 3, quindi loro possono farlo. Peccato che forse non si rendano conto di quale incoraggiamento sia per menti bacate ed irresponsabili, che non è detto che tutti leggano e capiscano fino in fondo l'articolo e che non sappiamo quanti gesti di questo tipo non rivendicati e non pubblicizzati ci sono stati e ci saranno in futuro. Fermo restando che anche quei tre un minimo mangeranno ed avranno l'istinto di riprodursi e quindi di crearsi un territorio. Che poi, forse, questi animalisti dovrebbero andare un po' ad indagare su come sono giunte e si sono adattate molte specie alloctone come le Trachemys spp, gli scoiattoli grigi, i vari pappagallini, ecc. Tre forse non fanno niente, ma tre + tre + uno + due +  tre + due + un altro, fanno una popolazione).
L'ho già detto e lo ripeto: quando si vuole eradicare una malattia da un territorio, si abbattono tutti gli animali positivi e sospetti positivi e si distruggono le carcasse. Non si vaccina, perché questa azione consente ancora la diffusione del patogeno nell'ambiente esterno. È orribile, è vero, e certamente pensarci non mi rallegra, ma finora, dov'è stato fatto seriamente, ha funzionato!

9 commenti:

  1. L'imbecillità umana non ha limiti. Il problema delle specie reintrodotte "male" specie se esotiche, non autoctone insomma, è conosciuto. Spesso le colpe rimbalzano da una parte all'altra, chi ci rimette? Tutti. Animali e natura compresi, ma, come dici tu, è anche un problema economico.

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    1. Buon giorno Glò,
      è soprattutto un problema economico. La maggior parte degli animali e delle piante "aliene" in fondo sono qui per motivi opportunistici o economici. Il problema è che non si può mai immaginare come reagiranno quelle specie una volta spostate dal loro areale di origine. Prendi la Maina comune: è stata importata per contrastare le cavallette o comunque gli insetti che infestavano i raccolti ed ha cambiato abitudini alimentari. Così ora oltre alle cavallette ci si ritrova pure la Maina che attacca frutta e sementi.
      Io non ho niente contro i singoli individui, figurati, mi dispiace quando vengono abbattuti ma ci tengo alla conservazione dell'ecosistema. Per questo gli animalisti mi fanno andare in bestia quando ragionano in questo modo. Poi il discorso dei tre visoni... scrivi pure che ci sono fughe dagli allevamenti e poi dici che non ci sono nell'area; ma lo sai che solo perché un animale non si vede non vuol dire che non c'è? L'anno scorso abbiamo scoperto che in un'oasi WWF qui vicino c'è la lontra, che non era mai stata vista né trovate tracce, MAI. Ne hanno trovato poi un individuo ferito, che purtroppo è morto prima di arrivare al CRAS. Eppure nessuno l'aveva mai vista. Come si fa, quindi, ad essere assolutamente sicuri che non ci siano visoni in una zona in cui potrebbero essere scappati? E poi, a maggior ragione che non ce n'è sono, ce li liberi tu?
      Purtroppo finché non si riesce a fargli capire queste cose (il che è impossibile perché ti rispondono che "la natura è per la specie, non per i singoli individui", quindi loro devono preservarli), non ci sarà niente da fare. Soprattutto finché anche le associazioni "animaliste" continueranno ad avere il loro tornaconto, anche perché gli animalisti sono come le pecore che seguono il pastore. Da quanto so, da questo punto di vista la LAV è imbarazzante.... ma anche le altre non scherzano. Sarebbe carino andare a studiare i fatturati.
      Baci bella e tanti auguri per questa Santa Epifania.


      Poiana

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    2. SAi Poiana, lo sport nazionale, uno per lo meno, è quello di fare di ogni erba un fascio invece di valutare situaizone per situazione.
      Ci sono momenti in cui si può agire in un modo e momenti in cui si deve agire in un altro. Vanno studiati uno per uno.
      Capisco che l'abbattimento di animali sia sempre una scelta dolorosa però se è necessario.... e fatto con il criterio giusto può essere giusto

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    3. Ciao Patricia,
      ma infatti è questo che mi fa andare in bestia. Non dico che non debbano protestare contro gli allevamenti di pellicce o contro la mattanza dei delfini non mi ricordo in quale Paese; mi metto in prima fila con loro per queste cose. Il problema è non riuscire a capire quand'è che una specie animale diventa un problema serio; sempre per colpa dell'uomo, per carità, ma è un problema. E non tanto per le attività umane, perché per il disturbo di quelle si prendono le precauzioni, ma proprio per gli altri animali e per le piante. Gli scoiattoli grigi, da quanto ho letto su internet, venivano catturati, seduti e soppressi. Credo che meno doloroso di così non sia possibile... eppure non gli è stato bene nemmeno questo. Io non credo nemmeno che chi faceva questo lavoro ne fosse felice, ma andava fatto.
      Baci cara

      Poiana

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  2. Ciao, mi piace il tuo blog e mi farebbe piacere se passassi a dare un'occhiata al mio! Ti seguo volentieri e se ti va ricambia!
    www.polveredistellemakeup.com

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    1. Ciao Polveredistele,
      Benvenuta e piacere di conoscerti. Ti ringrazio per esserti iscritta, vengo subito a dare un'occhiata. Lo farò volentieri, anche perché qualche trucco do male up non può che farmi bene :)
      Buona notte

      Poiana

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  3. Ovviamente non condivido una parola riguardo all'abbattimento delle nutrie, e non sono un semplice amante di animaletti da salotto, credo invece che si debba rispettare chi non vuole morire. (quindi anche le mucche ed i maiali allevati solo per il nostro palato) il cui costo in termini di denaro e di inquinamente è esorbitante rispetto ai danni provocati dalle nutrie (o peggio dalle volpi) per le quali se ne chiede l'abbattimento... (se è per quello noi bipedi proponiamo l'abbattimento anche delle marmotte, dei ricci e degli ... orsi ritenendoli animali dannosi...) l'antropocentrismo porterà questo pianeta al disastro, non siamo affatto i padroni dell'universo, tant'è che fra 30 anni non ci sarà più acqua potabile per tutti... /saremo 11 miliardi di abitanti)... riflettere prego.

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    1. Buonasera Stefano, chiedo scusa per non aver risposto fino ad ora, ma mi era sfuggito il commento.
      Mi dispiace deluderti ma il discorso che fai non c'entra assolutamente niente con quello che faccio io. Non sto parlando di inquinamento ma di competizione naturale, anzi innaturale visto che si tratta di specie che NON avrebbero mai dovuto incontrarsi.
      Premetto che io sterilizzerei più che volentieri buona parte della popolazione umana, me per prima, visto che siamo decisamente troppi e dannosi quanto un tumore maligno con le sue metastasi e aggiungo che avevo sperato nella profezia Maya, sebbene mi augurassi una fine indolore. Se dipendesse da me vieterei gli allevamenti intensivi a partire da ieri, così come l'agricoltura intensiva che pure non fa pochi danni, ma, ribadisco, questo con le specie alloctone non c'entra niente.
      Le volpi, gli orsi, i ricci, non sono specie aliene e non esiste alcun motivo valido al mondo per cui andrebbero abbattute (salvo singoli animali gravemente malati per cui non ci sia altra soluzione). Le nutrie, i daini, gli scoiattoli grigi, i visoni americani, le testuggini palustri americane, ecc. sono tutte specie che in Italia non dovrebbero esserci, che sono presenti solo perché la specie umana è una piaga e sposta animali da un continente all'altro come se fosse una cosa normale; sono specie che si sono adattate e che competono con quelle nostrane per alimenti e habitat. Questo vuol dire che si riproducono a discapito delle specie autoctone, che significa che piano piano stiamo perdendo queste ultime.
      La testuggine palustre europea è in pericolo, così come lo scoiattolo comune, perché non ci si vuole decidere a intervenire. E in Italia meridionale c'è una specie endemica di scoiattolo, che se entrerà in competizione con il grigio molto probabilmente ne sarà spazzato via (sai cosa significa "endemica"?). Qualche settimana fa ho saputo che lo scoiattolo grigio si è spinto ancora più a sud delle ultime osservazioni e noi rischiamo di perdere una specie animale che si trova SOLO QUI a causa del buonismo di chi si dispiace perché eradicare l'antagonista alloctono pare brutto. E in mezzo a tutto questo casino voi mi fate il discorso che bisogna rispettare chi non vuole morire??? Ma tu credi che il visone europeo sia felice di morire di fame perché quello americano, che si trova sul territorio a causa di una massa di cerebrolesi ignoranti, gli sta portando via territorio e cibo? Credi che il Mignattino piombato, che oltre ai danni già ingenti causati al suo habitat dalle attività umane sta subendo anche quelli causati dalle nutrie, sia felice di scomparire a causa di un nemico importato dall'uomo, contro il quale non può fare nulla? Credi che la Emys orbicularis, fortemente a rischio, sia ben disposta a farsi distruggere dalla Trachemys spp. (e non solo) liberata nei fiumi e nei laghi italiani da chi si dispiaceva a vederla nella vaschetta?
      Proprio perché non siamo i padroni dell'universo non ci possiamo attribuire il diritto di sconvolgere l'equilibrio naturale e poi sfuggire al nostro dovere di rimettere a posto le cose, pensando di cavarcela con un "pare brutto" o con un "ma tanto io sono vegetariano/vegano".

      E se pensi che salvaguardare l'equilibrio naturale di un ecosistema sia inutile o ridicolo, ti suggerisco di studiare un pochino di più e di guardare questi documentari (http://naturachecicirconda.blogspot.com/2016/01/documentari-i-meccanismi-della-natura.html), che magari potranno darti un'idea di quale sia l'importanza di una specie nel SUO areale ORIGINARIO.
      Io sono anni che ci rifletto e studio, forse ora tocca a te approfondire il discorso.

      Ti auguro una buona notte

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    2. P.S. non essendo "un semplice amante di animaletti da salotto", posso sapere da dove viene la tua cultura in materia di zoologia?

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