Google+ La Natura che ci circonda: Il latte, le cellule somatiche e la "bufala" del pus

martedì 29 aprile 2014

Il latte, le cellule somatiche e la "bufala" del pus

Un bel giorno, girando in internet, mi capitò un "simpatico" articolo secondo il quale il latte che beviamo sarebbe pieno di pus e, udite udite, la cosa sarebbe permessa dalla legge.

A leggere certe baggianate la mia prima reazione è stata quella di sbellicarmi dalle risate, poi però mi sono resa conto che questo scempio di notizia era condivisa da parecchia gente che la prendeva per vera sui social network; a questo punto la mia reazione è passata prima a stupore e poi a giramento di ......... va be', ci siamo capiti.
La base di questa teoria sarebbe il fatto che nel latte ci sono le cellule somatiche (e fin qua tutto normale), che sono consentite fino ad un numero massimo - 400.000 cellule per ml - dalla legge (bene, nulla di nuovo) e che quindi la legge consente che nel latte ci sia il pus, che è il nome comune con cui vengono indicate le cellule somatiche (COSAAAAAAA???!!!).


Adesso io dico: a parte che scrivere una cosa simile vuol dire non avere le minime basi di biologia, e va be', l'ignoranza è brutta ma non è un reato... ma un benedetto dizionario - non dico l'enciclopedia "Treccani" completa, ma un semplicissimo dizionario di italiano - non ce lo hanno in casa le persone che scrivono queste c...orbellerie?! No? Va bene, può capitare che si sia fatto spazio nella libreria e si sia buttata l'enciclopedia medica del bisnonno, ma in questo caso c'è internet (magari senza andare a cercare su siti stile www.veganèmeglio.com). Una bella ricerca su Wikipedia, che magari dice che L'Aquila clanga non ha i tarsi piumati e invece ce li ha, ma quantomeno una definizione di "Pus" e di "Cellula somatica" la dà corretta.
Il problema, tuttavia, non è l'ignoranza ma la malafede, perché chi mette in giro certe voci lo fa consapevolmente per ottenere uno scopo ben preciso. Se il fine giustifica i mezzi, però, non autorizza a creare inutili allarmismi inventando fesserie.

Il temine "cellula somatica" non è per niente e nel modo più assoluto il termine scientifico per indicare il pus (da definizione del dizionario "essudato dell'infiammazione purulenta o suppurazione, formato da siero, globuli bianchi degenerati e detriti cellulari" - e già la differenza fra "cellula" ed "essudato" dovrebbe bastare a capire che si tratta di una baggianata); senza andare troppo nello specifico, le cellule somatiche sono quelle che costituiscono il nostro corpo, come quello degli animali.  Gli organi ed i tessuti sono costituiti da insiemi di queste cellule, per cui esse si ritrovano anche nel tessuto mammario. Durante la lattazione il parenchima della mammella può sfaldarsi, causando la "caduta" nel latte di queste cellule, motivo per cui si ritrovano naturalmente in quello di qualsiasi specie animale, anche in quello umano. Quello che non deve esserci è un numero eccessivo di cellule somatiche (ecco perché è stato fissato per legge un numero massimo), in quanto queste indicherebbero un'eccessivo sfaldamento del parenchima, sintomo di mastite o altre flogosi della mammella, e quindi potrebbero includere la presenza di pus come sintomo dell'infiammazione. Ovviamente può capitare che gli animali vadano in mastite, è una cosa che succede anche nelle donne e nei nostri animali d'affezione, figurarsi negli animali da latte, estremamente sollecitati; quando le bovine, le pecore, le capre o le bufale sono mastitiche, esse vengono comunque munte (cosa necessaria), ma separatamente da tutte le altre sane. Il latte mastitico e purulento viene raccolto a parte e distrutto, proprio per evitare che possa giungere al consumo.

In conclusione, se la vostra preoccupazione è la presenza del pus, potete tranquillamente bere e far bere ai vostri figli il latte in quanto il numero limite di cellule somatiche serve proprio ad evitare che al suo interno ci sia il pus.
Se non vi fidate di me, il che è sacrosanto, andate a fare un controllo su fonti più attendibili di internet.
Quando leggete una notizia sul web fatelo sempre con senso critico; andate a verificarla. Ci sono tante cose vere, ma anche numerosissime fesserie nel mondo degli internauti!
Di motivi per non bere il latte ce ne sono diversi, senza bisogno di inventare fesserie su pus o cancri; basti pensare che farmaci, antibiotici, ormoni, sostanze assunte con i foraggi o sul pascolo (Dio solo sa cosa c'è seppellito sotto le nostre terre e si ritrova quindi negli alimenti vegetali), vengono eliminati con i secreti e gli escreti degli animali, fra cui, ovviamente, si conta anche il latte. Tuttavia, temo che questo problema si ritrovi ormai in ogni tipo di alimento, poiché, come dice un mio professore, "produrre senza residui è ormai impossibile" (no, nemmeno con il biologico si sta sicuri al 100%, sebbene si riduca il rischio); l'inquinamento ambientale che si ritrova nel terreno, nell'acqua e nell'aria, va a contaminare inevitabilmente i vegetali e, ovviamente, anche gli animali che di essi si nutrono (e quelli che a loro volta si alimentano di questi ultimi); alla fine del ciclo, quindi, finiscono sempre nella nostra dieta.
Concludo,  quindi,  ribadendo il concetto: se c'è una cosa che non rischiate di trovare nel latte è proprio il pus,  salvo in casi di lavorazione abusiva o connivenza dei veterinari ma, in quest'ultimo caso, l'essudato purulento è proprio l'ultimo dei problemi.


2 commenti:

  1. Chi beve latte è uno stronzo od una stronza e chi ha scritto questo articolo è una mentecatta.

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    1. Gentile Anonimo/a, La ringrazio molto per questo suo commento, che da solo basta a spiegare per quale motivo non ha avuto il coraggio di firmarsi. Prendo come grandi complimenti gli epiteti che mi ha rivolto, in quanto gli insulti di qualcuno che non è in grado di spiegare i suoi argomenti se non con volgarità e maleducazione non possono essere considerati altro.
      Sebbene non ami la presenza di questo genere di linguaggio sul mio blog, non cancellerò il Suo commento, sintesi illuminante del livello di Q.I. degli animalisti estremisti.
      Avendo la consapevolezza di fare più io per gli animali in un solo minuto minuto della mia vita di quanto voi estremisti vegani potrete fare tutti insieme durante la vostra intera esistenza, non posso che comprendere a pieno la frustrazione che La conduce ad essere tanto aggressivo.
      La invito a tornare a commentare e insultarmi, così da dare ancora più visibilità al mio blog, mostrando contemporaneamente la pasta di cui sono fatti gli "animalisti".
      La aspetto sul prossimo post, avvertendola fin da ora che qualsiasi ulteriore insulto sarà gradito ma bellamente ignorato.

      Buon Natale.

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