Google+ La Natura che ci circonda: Diamo i numeri... sulle confezioni degli alimenti

domenica 4 maggio 2014

Diamo i numeri... sulle confezioni degli alimenti

Quanti di voi hanno comprato il latte, la panna o altri alimenti nelle confezioni di tetrapak? Vi sarà capitato di notare che al di sotto della confezione è presente una serie di numerini rossi, messi in fila, che va da 1 a 6. Ecco, di quei piccoli numeretti in fila, di solito ne manca uno diverso a seconda del contenitore. No, non è un errore, ma quel numero scomparso ha una funzione ben precisa. 
Anche in questo caso, i furbetti del web si sono divertiti a diffondere notizie false e fantasiose, secondo cui il "fuggitivo" starebbe ad indicare quante volte il latte o la panna (perchè di solito si parla di latte e panna, senza andare a considerare che gli stessi numeri si trovano sotto tutte le confezioni in tetrapak, anche quelle di succo di frutta) ha raggiunto la data di scadenza ed è stato ribollito e reimmesso sul mercato con una nuova data di scadenza; dopo il 6 si butta tutto, perchè non sarebbe possibile ripetere ulteriormente questa operazione in quanto il latte cambierebbe le sue proprietà organolettiche.
Bene, permettetemi una fragorosa risata ed un applauso a chi ha avuto il coraggio di inventarsi una balla simile!!!

Questa notizia, infatti, è vergognosamente falsa e gioca sul fatto che moltissimi internauti prendono come verità assoluta ed indiscussa ogni fesseria gli venga propinata. In realtà, per rendersi conto di quale enorme castroneria stiamo parlando, basterebbe accendere il cervello ed andare a guardare le leggi sulla rintracciabilità degli alimenti.
"Rintracciabilità", magica parola; cosa vorrà mai dire? Spiegato in due parole, è la possibilità di risalire, attraverso i vari numeretti apposti sulle confezioni o in alcuni casi direttamente sugli alimenti (vedi le uova) da questi agli stabilimenti di produzione (allevamenti, stabilimenti di lavorazione, ecc) ed è, per legge, un requisito fondamentale per qualsiasi prodotto alimentare. La rintracciabilità è fondamentale per poter bloccare e ritirare dal mercato un eventuale stock di prodotti avariati e ridurre al minimo i danni che questo potrebbe causare.

Tornando al tetrapak ed ai numeretti che compaiono e scompaiono sul fondo della confezione, questi ultimi hanno esattamente lo scopo di permettere la rintracciabilità e sono riferiti alla produzione del contenitore e non al contenuto.
Non esiste nessuna legge che permetta di ripastorizzare, se così si può dire, il latte scaduto e tantomeno di immetterlo nuovamente sul mercato. Le leggi sull'igiene degli alimenti in Italia sono severissime ed accuratissime (pure troppo) e non permetterebbero mai ad alcun produttore di attuare una pratica simile.
Chi non gradisce certe abitudini alimentari è pronto ad inventare qualsiasi cosa per procurare falsi allarmi. Non fidatevi di ogni notizia che leggete su internet; prima di credere e condividere certe cose informatevi bene sulla veridicità delle stesse, poiché far girare una notizia falsa è facile, ma riuscire poi a smentirla è un'impresa notevole.


Chiedo scusa se, quando affronto questi argomenti, uso toni un po' antipatici, ma vi assicuro che leggere certe fesserie mi fa ribollire il sangue nelle vene e "prudere le mani", perché chi le scrive lo fa in mala fede per "tirare l'acqua al suo mulino", approfittando dell'ingenuità di alcune persone. Quindi vi prego di scusarmi e di controllare sempre le vostre fonti quando leggete articoli su internet....si, anche i miei, perché non sono depositaria della conoscenza assoluta e qualche fesseria potrei, in buona fede, scriverla anche io (sebbene quando non sono sicura di qualcosa, solitamente, vado a controllare prima di scriverla in un post).
A presto,
Poiana



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