Google+ La Natura che ci circonda: Fantasma della notte

lunedì 21 dicembre 2015

Fantasma della notte

Guidando di sera, impegnati a non addormentarsi al volante a causa della stanchezza accumulata, siamo totalmente concentrati sulla strada cercando di capire perché la striscia bianca si avvicina e si allontana dalla nostra macchina; a un tratto, però, una figura chiara ci vola davanti catturando la nostra attenzione. Per un attimo il sonno svanisce nel tentare di capire di cosa si tratti, poi torna senza pietà quando non ci pensiamo più.
Quando si è fortunati accade semplicemente questo, quando invece non si è fortunati il sonno passa definitivamente, perché quell'ombra si schianta rovinosamente contro la macchina. Questa è una cosa che capita abbastanza spesso con i barbagianni in quelle aree degradate in cui, persone molto "civili", abbandonano l'immondizia ai lati della strada. Questa, infatti, attira ratti e topi, che a loro volta attirano il rapace notturno, il quale scende in picchiata per afferrare la preda, ma non tiene conto (perché non lo sa) del fatto che un'autovettura potrebbe passare e investirlo esattamente in quel momento. Se poi, in questi casi, è l'animale ad essere fortunato, trova qualcuno di buon cuore che scende dalla macchina, lo prende e lo porta in un CRAS, dove viene curato e se possibile liberato nuovamente, com'è  accaduto a quello nella foto qui sotto.



Incidenti a parte, questo rapace dall'aria stordita e paciosa sa essere uno spietato predatore ed è estremamente affascinante.
Unico rappresentante del genere Tyto, il barbagianni è anche definito “fantasma della notte” o “principe della notte” per il volo elegante e silenzioso ed il manto bianco che caratterizza la parte inferiore del suo corpo.
Insieme all'allocco, è l'unico rapace notturno nostrano ad avere gli occhi totalmente neri. Ha attività prevalentemente notturna, poiché la luce gli dà molto fastidio. Altre caratteristiche che lo accomunano a Strix aluco sono la mancanza di ciuffetti auricolari ed il fatto di essere un super predatore, ovvero di cacciare, uccidere e mangiare anche altri predatori. A questo proposito, bisogna ricordare che tutte le creature viventi fanno parte della catena alimentare, ed anche un lupo o una tigre, cacciatori per eccellenza, possono divenire il pasto di qualche altro animale.
E' un predatore tipico delle zone di campagna e caccia ai margini di aree boscate. Le prede sono costituite principalmente da piccoli roditori, ma in caso di necessità anche uccelli, rane ed insetti non sono disdegnati, infatti può predare anche altri piccoli rapaci, come l'assiolo e la civetta. Tutto il materiale del pasto che non viene digerito (penne, piume, pelo, ossa), viene rigurgitato sotto forma di "borra" o "bolo". Questo materiale è molto importante, tanto che esistono studiosi della materia, perché ogni specie di rapace produce una borra caratteristica, per cui studiandole è possibile identificare quelle presenti in un'area. Nel caso dei rapaci notturni, inoltre, è possibile studiarne il contenuto poiché all'interno dei boli si ritrovano anche le ossa delle prede; da qui si può individuare anche la popolazione di micromammiferi o altri animali dell'area. Con questa metodica è stata scoperta la presenza di specie in aree in cui si credeva fossero assenti o fossero estinte. Purtroppo, non è possibile effettuare quest'ultimo studio attraverso le borre dei rapaci diurni, in quanto gli acidi gastrici riescono a consumare anche le ossa, per cui il contenuto dei boli risulta indistinguibile.
Il Barbagianni caccia utilizzando l'udito, sviluppatissimo, che gli permette di localizzare una preda solo dal rumore che provoca camminando. Per fare ciò, le orecchie, che sono localizzate in maniera asimmetrica sulla testa (una più in alto e rivolta verso il basso e l'altra più in basso e rivolta verso l'alto), vengono coadiuvate dal disco facciale. Voi direte: che c'entra la faccia con l'udito? C'entra eccome, perché, come ho spiegato qui, la particolare forma a cuore del disco facciale del barbagianni, funziona come una parabola, amplificando i suoni e convogliandoli fino alle orecchie.
Ricordo che, quando spiegai questa cosa durante una lezione sui rapaci, ebbi un lapsus e parlai di "cuore a faccia" invece che di "faccia a cuore", sancendo l'inizio di una lunghissima serie di sfottò da parte di un amico che ancora, dopo due anni, quando parlo di questo rapace mi "ricorda" questo piccolo dettaglio. Se non altro non dimenticherà mai più questa caratteristica dell'animale.
Il piumaggio del barbagianni è uno splendore: candido come la neve nella parte inferiore e marroncino chiaro nella parte superiore, è morbido e setoso; presenta infatti una sorta di "velluto" sulle copritrici. Sulle remiganti (penne delle ali) esterne, è presente un "pettine", che ha lo scopo di sferzare l'aria per impedire che si formino sulle ali quei vortici che renderebbero il volo rumoroso. Ciò rende silenziosissimi questi animali e gli strigiformi in generale, cosa importante per l'azione di caccia.


Il verso è costituito da un forte stridio, ma spesso il barbagianni emette un soffio, caratteristico soprattutto dell'atteggiamento terrifico (per un promemoria su cosa sia questo comportamento, andate qui); quando l'animale si sente minacciato e/o vuole intimidire un avversario, comincia a dondolare sugli arti inferiori, abbassando il collo in modo da portare la testa all'altezza delle ali, sollevate e rigonfie sul corpo per apparire più grosso, e comincia a soffiare rumorosamente.
Siccome il rapace nidifica anche in sottotetti di case abbandonate o poco abitate (ad esempio le case estive), in alcuni casi il soffio del barbagianni risulta per le persone estremamente inquietante, tanto da far sorgere leggende su infestazioni di fantasmi in quelle strutture. Per quanto capisca che possa essere un po' cupo sentire stridii e soffi sulla propria testa quando si dorme, avere un nido di barbagianni nel sottotetto è una fortuna per chi tema le incursioni di roditori: l'animale, infatti, è ghiotto di ratti e topi che preda senza remore. Oltre a diminuire la popolazione di roditori presenti nella vostra area in maniera ecosostenibile, quindi, il rapace funziona anche da deterrente per questi animali, poiché, se è vero che i predatori si localizzano laddove vi sono le prede, è altrettanto vero che le prede si allontanano dai luoghi in cui sono presenti le tane dei predatori. Non è quindi meglio sopportare un po' di innocuo rumore, per non rischiare di ritrovarsi i cavi della lavastoviglie rosicchiati?

11 commenti:

  1. E' un animale bellissimo, e tu non puoi che insegnarci tantissimo su di lui (e non solo)

    Maira

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    1. Ciao Maira,
      sicuramente ci sarebbero tante altre cose da dire, ma intanto vi dico quelle che so io :)
      Mi fa piacere leggerti di nuovo. Come procedono i preparativi?

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    2. Mah, un po' a rilento, causa stipendi arretrati che non arrivano (sei)
      Però per il resto va bene, grazie :D

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    3. Accidenti, sei stipendi arretrati sono tanti. Spero davvero che vi arrivino tutti insieme come regalo di Natale.
      Intanto ti mando un n forte abbraccio e ti faccio tanti auguri di buone feste.

      Poiana

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    4. Sseeeeeee magariii!!!
      Buone feste anche a te, Vale ;)

      Maira

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    1. Ciao Patricia,
      È uno dei miei preferiti ^^
      Un abbraccio cara

      Poiana

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  3. Che forte! Già mi piace il nome di quest'uccello, non so perché ma mi è sempre sembrato buffo, poi scusa come non fa ad essere simpatico una che ha la faccia a forma di cuore.
    Cara Poiana Buon Natale e Buone feste a te e famiglia.

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    1. Ciao Anna Maria :)
      Se lo guardi dal vivo ha sempre l'aria un po' stordita, anche se quando ti avvicini comincia con l'atteggiamento terrifico e diventa più che altro allarmante; sebbene non sia enorme, ha sempre degli artigli piuttosto affilati.
      Però nonostante tutto è vero: è simpatico :)
      Grazie cara, tanti auguri anche a te ed i tuoi cari.

      Poiana

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  4. Animale per me meraviglioso, e scopro ora anche utilissimo *__*
    Un grande abbraccio ^_^

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    1. Ciao Glò, tutti i predatori lo sono, chi più e chi meno ed anche le prede non sono da meno. Il vero problema non sono gli animali, ma quelle situazioni in cui si incrociano con le attività umane. In questi casi diciamo che, per me, di solito hanno ragione gli animali, salvo quando siano specie alloctona.
      Ti mando un abbraccio, buona giornata e buone feste anche in famiglia ^^

      Poiana

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