Google+ La Natura che ci circonda

mercoledì 7 febbraio 2024

"Ringraziamento", a volte ritornano.

Avete presente quei periodi in cui non c'è una sola cosa che va come dovrebbe e ripensate agli anni passati e a com'era bello avere come unici pensieri insormontabili gli esami e che scusa trovare per non uscire con gli amici? Fra i ricordi torna il vecchio blog e pensate che in fin dei conti era piacevole e sarebbe carino riprendere a scrivere, vedere se ci sono ancora gli amici blogger e dedicarsi un po' a un'attività diversa, ma chi ce l'ha il tempo, la forza e la concentrazione di rimettersi a scrivere? E così passa il tempo e non si ricomincia mai. 
Devo ammettere che in questi 4 anni mi è tornato diverse volte in mente il blog, e ogni volta mi sono ripromessa di ricominciare a scrivere, tralasciando immediatamente i miei buoni propositi. Qualche giorno fa è capitato di nuovo e probabilmente sarebbe finita come al solito, se non fosse stato per un fatto accaduto inaspettatamente. Il blog in questi anni è rimasto attivo, non l'ho voluto chiudere (e spero di non dover rimediare a qualche carenza burocratica) e qualche lettore è capitato qui e lì fra i post; qualcuno ogni tanto ha anche commentato. Alcuni giorni fa, tuttavia, la vecchia mail, che nasceva per il blog e ormai è un ricettacolo di spam, mi ha presentato una sorpresa. Fra le decine di notifiche di mail spam che arrivano ogni giorno, e ormai non guardo più, una ha attirato la mia attenzione: l'oggetto era "Ringraziamento", ma su quell'indirizzo una mail del genere non aveva proprio senso. L'ho aperta, letta e riletta e non ho potuto fare a meno di sorridere e pensare che il Karma ogni tanto manda anche messaggi positivi. Il testo recitava così:

"Buona sera, 
mi paleso così con una mail perché sono capitata sul blog Natura che ci circonda perché oggi ho assistito al primo ( e spero anche ultimo) attacco di una poiana sulle mie galline! 
È la prima volta che mi occupo di un pollaio e non ho esperienza.. il gallo, anche se giovane, è stato davvero coraggioso e ha combattuto contro una grossa poiana grigia e maestosa, riuscendo a salvare le due galline coinquiline! 
Sono davvero fiera di lui, ma sono anche tanto addolorata.. allora mi sono messa a leggere un po’ online e sono arrivata sul blog. 
Il modo che hai di scrivere così sincero, diretto ma anche leggero mi ha ricordato che è NATURA, che è vero sono stata superficiale nel non dare peso alla presenza di una poiana in cielo stamattina, ma che comunque sono cose che possono succedere. 
Ciò che mi stupisce è che la poiana non ha mangiato il gallo.. forse sono arrivata in tempo prima che cominciasse il banchetto?
Tral’altro è rimasta anche intrappolata nel pollaio, ma poi è riuscita a volare via.. si sarà presa un bello spavento pure lei! 
Comunque mi spiace che il blog non sia stato più aggiornato, magari sei approdata in altre piattaforme? Se si, quali? Mi piacerebbe tanto leggere ancora altri tuoi pensieri. 
Grazie in ogni caso..

Angelica. "

Le ho risposto, abbiamo scambiato un paio di mail e poi ho continuato a rimuginarci. In fondo ritagliare un po' di tempo da tornare a dedicare a questo piccolo angolo verde non sembra un'idea malvagia, perciò eccomi qui.
In questi anni sono cresciuta, ho cambiato un po' le mie vedute, ho approfondito alcuni discorsi, ho iniziato a usare una macchina fotografica (non a farlo bene, comunque) e imparato cose nuove. Mi piacerebbe ricominciare a condividerle con chi vorrà leggerle, anche se non potrò essere molto assidua. Perché non riprovarci? Qualcosa da dire, in fondo, ce l'ho ancora e forse c'è ancora qualcuno disposto ad ascoltarmi. Ci sentiremo a breve con un nuovo post sulla Natura che ci circonda.
Grazie, Angelica. Spero di leggerti presto fra queste pagine

mercoledì 29 gennaio 2020

Aspettiamo 48 ore

Il veterinario ha detto "gli diamo altre 48h e vediamo come va", poi è uscito per lasciarmi il tempo che mi serviva. Non mi piace piangere davanti agli altri, ma quando ha detto quella frase ho avuto un crollo poiché ho pensato che si fosse arreso. Credo che lui lo sapesse già che non ci saresti arrivato alla fine delle 48 ore e che abbia voluto evitarmi quella decisione. E io l'avevo presa. Domani sarei andata da lui e gli avrei parlato chiaramente, per sapere se secondo lui c'era qualche possibilità che ti riprendessi, perché altrimenti avrei preferito addormentarti. In un certo senso me lo aveva già detto. Quell'emocromo era al limite e si meravigliava di come potessi essere ancora vivo: "ci vediamo fra 2 giorni. Vediamo se mi viene in mente qualcosa... vediamo... gli facciamo un'altra trasfusione." Non so se ci credeva di meno lui o io. Anche se negli ultimi giorni sembrava che ti fossi un pochino ripreso, non avevi retto minimamente l'ultima.
Erano già un paio di giorni che mi chiedevo se al mattino ti avrei trovato, hai dato segni inequivocabili. Stamattina ho capito. Erano 3 giorni che mi organizzavo per prendermi una giornata libera senza doverci spostare, ma per un motivo o un altro non ci sono riuscita. Anche oggi sei voluto venire con me e sei rimasto in macchina, avvolto nella tua copertina. Ero indecisa se portarti o no, ma tu sei voluto venire. Ti ho lasciato lo sportello aperto e non sei mai voluto scendere, nemmeno in campagna. Solo quando siamo tornati non vedevi l'ora di tornare e andarti a sdraiare. Scusa se ti ho forzato a camminare fuori prima di rientrare, ma non avevi nemmeno fatto i bisogni ed ero preoccupata. Hai fatto qualcosa giusto per accontentarmi e ti sei rimesso sotto il portico, in terrazzo, come stamattina. Io ho capito che stanotte mi avresti lasciata. Anche Ciro qualche giorno prima faceva così. 
Non ti ho voluto lasciare fuori, così S. ti ha portato su per le scale, in salotto, nel tuo angolino, coperto con la tua trapuntina. Gli ho detto che non saresti arrivato alla mattina e lui non ci credeva.
Ho visto come hai lappato la siringa per bere e per un momento mi sono rallegrata; ho pensato di aver sbagliato. Ma non mi sono sentita di farti l'iniezione della terapia e darti da mangiare. Ho rimandato a dopo, forse sapendo che un dopo non ci sarebbe stato. Ti ho chiesto di aspettarmi, che avrei mangiato e sarei tornata per stare con te. Volevo farti un po' di coccole, ancora una volta. Tu però non mi hai aspettata. Eri stanco, volevi riposare. Forse sentivi ancora tanto la mancanza di Ciro e volevi raggiungerlo. Forse non volevi farmi passare la stessa cosa che ho passato con lui... 
Quando ho sentito la gattina chiamarmi in quel modo attraverso la porta della cucina ho capito. Ha fatto come te quando è stato il momento di Ciro. Ho detto ai miei di spostarci in salotto per guardare la TV e ho cominciato ad avviarmi. Mentre andavo ad accenderla ti ho guardato con la coda dell'occhio e già lo sapevo. Ti avevo lasciato solo mezz'ora prima, ma eri già andato via, senza di me al tuo fianco. Questo me lo rimprovererò sempre, come per il tuo fratellino maggiore.
Domani avvertirò i dottori che è tutto finito.

Ciao Otto, mi mancherai tanto. ❤

mercoledì 24 aprile 2019

Pasquetta: come uccidere un cane con il buffet

Avete presente quell'amico fissato che vi dice che non dovete dare nulla da tavola al cane (anche se magari gli mette da parte qualche bocconcino da dargli dopo, con calma e sotto controllo)? O il veterinario rompiballe che vi dice che non dovete dare ossa al cane? Avete presente pasquetta in compagnia, quando tutti se ne fregano altamente di ciò che dice il veterinario e ciò che dice il proprietario fissato (voi) o è pieno di bambini e tutti danno da mangiare di tutto al cane, in particolare le ossa dell'agnello? E voi siete impegnati a scappare da una parte all'altra, non lo vedete e non pensereste mai che metà del pranzo di pasquetta possa finire nello stomaco del vostro cane. Improvvisamente, la sera, vi rendete conto che qualcosa non va e iniziate a osservare il cane. Volete evitare di fare la figura del proprietario apprensivo esasperante e, con 
 nonchalance, chiedete se qualcuno gli ha dato qualcosa (ovviamente nessuno gli avrà dato niente, salvo poi ascoltare la "testimonianza" della persona che vi dice che ha visto dargli lasagne, cotolette, rustici, agnello e un dinosauro arrostito e iniziate a chiedervi se la fotografia del buco nero che girava qualche giorno fa non rappresentasse in realtà il lume gastrico del vostro animaletto) e vi allontanate di soppiatto per chiamare l'amico veterinario rompiballe di turno... la sera di Pasquetta... alle 21:30... con un cane imbottito di tutto ciò che il sacro manuale del proprietario attento sottolinea che l'animale non avrebbe nemmeno dovuto annusare. L'amico veterinario rompiballe ti dice di portarlo urgentemente dall'altro amico veterinario rompiballe, che ha reperibilità h24 e lavora anche la sera di pasquetta  (e già la combo "sera + festivo + emergenza" ti fa immaginare svariate centinaia di soldini che prendono il volo, e in più non sai bene con che faccia spiegare all' interlocutore dall'altra parte del telefono come abbia fatto il tuo cane a ritrovarsi un mammut nello stomaco). Chiami il secondo amico veterinario rompiballe che, sapendo che non sei affatto ansioso, ti dice con voce rassicurante che in effetti è meglio portarlo a vedere e che di turno c'è l'altra veterinaria rompiballe. Chiami anche lei, che, sempre con voce rassicurante  (e una lieve e ben nascosta nota di "io t'ammazzo") ti dice che è già in struttura per un pronto soccorso. Nel frattempo hai avvertito i familiari che stai andando dal veterinario e vai a prendere il cane per caricarlo in macchina, ma ti rendi conto che è sparito, allontanandosi in campagna, al buio, con i cinghiali in giro, in quelle condizioni e che lo chiami e non torna. Solo in questi ultimi minuti perdi 10 anni di vita e svariati battiti cardiaci, ma la frequenza torna a posto quando lo vedi tornare a buon passo. Allora ti dici che forse sei effettivamente paranoico, che il cane sarà solo stanco della giornata in campagna e che farai la figura del pazzo visionario con la veterinaria, ma ti dici anche che se l'alternativa è una notte insonne con l'ansia che il cane non stia bene vale la pena di pagare l'emergenza e prendere anche gli insulti della veterinaria, che tanto era comunque già in struttura. E poi c'è la reminiscenza delle lezioni e ciò che ha detto il primo amico veterinario rompiballe, quello che di solito ti tranquillizza e invece stavolta ti ha detto di correre, oltre alla voce fin troppo rassicurante del secondo che ti ha detto che in effetti è meglio portarlo a vedere (sempre alle 21:30 di pasquetta).
Finalmente arrivi in ambulatorio e, mentre la veterinaria rompiballe di turno tocca l'addome del cane, capisci che non sei paranoica e che ti aspetta una lunga notte  (e tante altre lunghe notti successive). Trovi snervante il tatto con cui la veterinaria ti dice che vorrebbe fare delle rx di controllo (che tradotto vuol dire "a quelle banconote che hai visto prendere il volo prima se ne aggiungeranno tante altre, ma il cane sta male e io devo capire cos'ha esattamente per potere intervenire; ciò ha dei costi ma se non mi dai il permesso di fare quello che devo te lo riporti a casa così e domani con buone probabilità lo seppellisci"), ma capisci che te lo deve chiedere e non può farle senza la tua autorizzazione. Le spieghi senza altrettanto tatto che la pagherai in 3000 comode rate ma che vuoi che faccia tutto quello che deve fare. Nel momento in cui vedi l'RX ti cominci a chiedere se abbiate fatto al forno un intero gregge o se le ossa siano in grado di moltiplicarsi nello stomaco di un cane e capisci che la nottata sarà mooooooooooolto lunga. La veterinaria rompiballe non sa bene come ti deve dire che il cane è praticamente spacciato, ti spiega in che modo farà un tentativo, assolutamente inutile ma che va fatto per essere certi,  per capire se il cane sia solo dilatato o torto  (tu ancora stai guardando il cimitero di elefanti nel suo stomaco, chiedendoti quando accidenti gli hanno dato tutta quella roba) ti spiega che con buone probabilità te lo sei giocato pure se intervengono chirurgicamente ma che se vuoi temporeggia per vedere chiaramente la situazione. Ovviamente le dici che non hai motivo di farlo operare d'urgenza tre ore dopo visto che sei già lì e puoi farlo operare già subito, con relativa calma, e la osservi mentre si organizza, fa i prelievi per le analisi, chiama i colleghi, ti avverte che per pagare il pranzo di pasquetta del tuo cane dovrai vendere un rene e ti fa firmare il consenso informato, ovvero un foglio in cui ti avverte che con buone probabilità il tuo cane morirà sotto i ferri e con il quale si tutela nel caso in cui, non avendo capito nulla di quello che ha il cane è ciò che stanno andando a fargli (non per mancanza di spiegazioni ma perché sei totalmente inebetito), dovessi decidere di denunciarli. Un foglietto che dovrebbe far firmare ogni veterinario. Mentre sei lì a farti fare una cura ricostituente ai capelli dalla bava del tuo cane, tenendolo sul tavolo da visita, arriva il secondo veterinario rompiballe, quello che al telefono era stato rassicurante e ora ti parla molto chiaramente del fatto che deve aprire il tuo cane, rimettergli lo stomaco nella giusta posizione e probabilmente svuotarlo chirurgicamente, perché se il cane non ti muore per la torsione, se lascia quella roba lì dentro, ti muore per ostruzione gastrica/intestinale o perché qualche scheggia ossea gli apre qualche organo. Tu che già eri tranquillo come un uomo con un cobra in tasca, adesso ti senti pure in colpa perché non ti sei reso conto che gli invitati hanno scambiato il tuo cane per il bidone dell'umido. Resti in sala chirurgica fino al momento dell'induzione dell'anestesia e quando ti dicono che è il momento, esci da lì pensando che lo rivedrai direttamente pronto per la fossa e ti prepari ad aspettare qualche ora di intevento, morendo di freddo e angoscia. Alle 3 del mattino il veterinario rompiballe numero 2 ti dice che l'intervento è andato bene e che il cane resterà in prognosi riservata per 48h. Ti fa vedere cosa gli ha tolto dallo stomaco, giusto per non allarmarti di più di quanto già lo sei, e ti spiega come sia difficile per un cane della sua età e per uno stomaco con queste vicissitudini, riprendersi da questo tipo di intervento. Dopo un'altra mezz'oretta ti porta a vederlo e lo trovi sdraiato, con la lingua di fuori e uggiolante. Vai in bagno a togliere la tua maglia e la lasci a lui, che dovrà restare ricoverato. Arrivi a casa mezzo morto (non hai manco cenato) e dopo aver combattuto con l'ansia, dormi per saltare in piedi la mattina alle 8:48, sentendoti in colpa perché hai dormito, e prepararti per andare a trovarlo. Quando arrivi scopri che è rimasto collassato fino alle 8 di mattina e che per ha iniziato poco prima a rimettere una temperatura corporea quasi accettabile e cominci a rivalutare il fatto di aver dormito e non essere arrivato lì con il cane ancora in quelle condizioni e cerchi di captare ogni minimo miglioramento, che ti viene puntualmente stroncato dal veterinario rompimballe numero 2 che ti ribadisce quanto sia ancora a rischio. Nel frattempo il veterinario rompiballe numero 1 non è sparito, ma si sta facendo tenere aggiornato via whatsapp dal momento della chiamata della sera prima e praticamente fa nottata con te finché all'una di notte non muore il telefono a entrambi (e a te fa molto piacere che lui ci sia perché in mezzo al coro del "morirà sicuramente" c'è lui che ti dice che i colleghi sono bravi e sicuramente si riprenderà). Il pomeriggio verso le 17:30 torni a trovare il cane e lo trovi in fase di protesta perché si è scocciato di stare chiuso nella gabbietta. Il veterinario rompiballe numero 2 te lo fa vedere tutto contento ma ti avverte che comunque non è fuori pericolo (e a te viene anche un po' il dubbio che, sebbene sia sicuramente vero che ancora non sia fuori pericolo, un po' ti stiano ingigantendo la cosa per terrorizzarti ancora più ed essere assolutamente certi che starai bene attento a che la cosa non si ripeta). Siccome, però, si tratta di un soggetto non poco suscettibile e nella gabbia si stressa, te lo fa portare a casa per la notte con la raccomandazione di stare attento, monitorarlo e di riportarlo la mattina dopo.

Il contenuto dello stomaco di Otto 


La sostanza di tutto questo papello è che sto facendo la veglia a Otto che ieri ha mangiato senza ritegno e la notte mi ha fatto prendere un colpo. In realtà sta dormendo profondamente e tranquillo, ma mi hanno messo tanta di quella paura addosso che non riesco a riposare. Il tutto perché ieri ha mangiato da fare schifo e per di più senza masticare (gli hanno trovato una vertebra sana nello stomaco).



Ringrazio il veterinario rompiballe numero 1 per la consulenza e la vicinanza, il veterinario rompiballe numero 2 per l'ulteriore consulenza e per tutto il resto, la veterinaria rompiballe numero 3 per tutto il lavoro fatto da ieri sera e gli altri veterinari per il resto.

Non date nulla da mangiare ai cani senza prima avere chiesto esplicitamente al proprietario (fissato) e soprattutto non date ossa ai cani se c'è il rischio che riescano a mangiarle sane o a farle a pezzi. 

Il veterinario che insiste su una cosa da fare o da non fare non è un "rompiballe", vi sta semplicemente mettendo in guardia per evitare che succedano cose spiacevoli al vostro animaletto o a quello degli altri. Dategli retta! 

domenica 21 aprile 2019

Buona Pasqua 2019

E no, niente. Volevo solo fare a tutti voi gli auguri per una felice e serena Pasqua. Con le parole sono pessima,  quindi dovrete accontentarvi di questo.






lunedì 31 dicembre 2018

Buon 2019... Sotto voce

Cari amici e gente che si è trovata a passare di qui per caso, auguro a tutti voi un felice 2019, sperando che sia infinitamente migliore del 2018 che ci sta lasciando e che per molti si sta dimostrando nefasto fino alla fine; ieri sera ho saputo che ci ha portato via un'amica blogger che credo fosse conosciuta da buona parte di noi, una notizia che mi ha pietrificata sul posto e che ho dovuto rileggere più volte perché non ci volevo credere.



Rinnovo i miei auguri a tutti voi per un felice anno nuovo, anche se un po' sottotono per rispetto ad una blogger come noi, che non conoscevo personalmente ma che è stata una delle prime ad avermi dato coraggio nel mondo del blogging.
Buon anno anche a te, Mary, ovunque tu sia ora.

martedì 4 dicembre 2018

Il "rapporto fiduciario" che non c'è e i "pettegolezzi"

Cari amici, oggi è un momento storico per me: dopo 11 anni di volontariato, gratuito, senza mai aver chiesto un centesimo di rimborso spese e avendoci buttato soldi, tempo e incazzature sentimenti, oggi vengo (finalmente, aggiungerei, dopo 3 anni che aspettavo che si decidessero) cacciata dal mio servizio di volontariato presso il Centro Recupero Animali Selvatici. Le motivazioni? Quelle ufficiali sono che  "È venuto a mancare il rapporto fiduciario con *********" (?), quelle ufficiose sono che ho la brutta abitudine di dire le cose quando non vanno bene e questo, ovviamente, a certe persone non fa piacere. 
In realtà la raccomandata con la comunicazione ufficiale non mi è ancora arrivata; parte domani, dicono. Era anche ora, dopo 15 giorni in cui scrive  ********* al dirigente e deve partire la comunicazione, vado a parlarci io e viene bloccata però viene data l'autorizzazione a cambiare le serrature e a me non vengono date le chiavi e allora scrivo ufficialmente per avere le chiavi, poi fa la smusata *********** e allora la raccomandata che mi comunica che sono fuori deve partire di nuovo, poi vado a parlare io e viene bloccata un'altra volta, poi arriva la mia richiesta di chiavi ufficiale e siccome sono brutta e cattiva e non vado a chiarire con ********* (il quale, quando sono andata - con la febbre - per parlarci, avendo già avuto l'autorizzazione a cambiare le serrature, ovviamente, mi ha molto carinamente e maturamente mandato a dire che non ha nessuna intenzione di parlare con me 😂) merito di essere cacciata.
Però oggi, fra un delirio e l'altro, ho scoperto una cosa che non sapevo, ovvero che se uno che svolge un servizio presso un ufficio pubblico prende un appuntamento per andare a parlare, in orario di lavoro, con il dirigente nel suo ufficio e gli illustra per filo e per segno tutte le cose che ha riscontrato non andare nel suddetto ufficio pubblico, be', dovete saperlo anche voi perché può servire, in realtà non sta andando a fare una segnalazione al dirigente, come lui penserebbe, ma sta andando a fare pettegolezzo e quindi il dirigente non è tenuto né a intervenire né, hai visto mai, a indagare sulla veridicità dei fatti. Capito? Quindi, mi raccomando, voi le segnalazioni ai vostri Dirigenti fatele al bar, magari con una bella tazza di tè fumante davanti, perché se andate a fargliele in ufficio state facendo solo degli odiosi pettegolezzi. E questo non si fa, eh. Poi è capace che il lavoratore sul quale state facendo una segnalazione s'offenda, perché come si sa bene i pettegolezzi vengono riportati, e scriva che è venuto a mancare il rapporto di fiducia. E grazie al cazzo tante! Non ti faccio la segnalazione scritta per evitare che lo venga a sapere e corra ai ripari, te lo vengo a dire faccia a faccia per cercare di farti capire la gravità della situazione e tu che fai? Glielo vai a raccontare pari pari. Chissà come mai non c'è più fiducia.
Comunque, a parte i pettegolezzi e le segnalazioni, la scusa per buttarmi fuori è arrivata grazie a un infame poco attento Mister X che, in buonisssssima fede (e se scopro chi è spero per lui/lei che di fede ne abbia tanta) ha rigirato alla persona contestata dei messaggi vocali in cui esprimevo, in modo piuttosto colorito, lo ammetto, il mio disappunto su un metodo di alimentazione forzata ad un animale inappetente e in cui dicevo che avrei chiesto suggerimento ad amici di altri CRAS con più esperienza in questo campo. I messaggi in questione erano rivolti ad una volontaria, che (dice) li avrebbe rigirati sul gruppo di altri volontari per fargli rispondere a delle domande che le avevo posto e di cui lei non sapeva le risposte; da qui, poi, qualcuno che però non è dato sapere chi sia, sempre in buona fede (e io ci credo tantissimo), li avrebbe rigirati non si sa bene per quale motivo a *********, che, a sua volta, li ha rigirati sul gruppo whatsapp con il mio gruppo di volontari e la dirigente. Alla faccia della privacy e di qualsivoglia legge in merito!

La situazione, comunque, prima o poi era destinata a scoppiare (certo, avrei preferito che perché ciò accadesse ci fosse di mezzo qualche motivazione più seria di un deflussore e un frullato vegetale), anche perché un paio di anni fa le cose non andavano più tanto bene, ma ultimamente le cose vanno proprio una schifezza (e di questo si sono accorti tutti, tant'è vero che, chi ha visto e ne capisce, non porta più gli animali selvatici feriti da noi, ma piuttosto si sobbarca una o due ore di macchina per portarli in altri CRAS).
In realtà sono ormai diversi anni che io e ******* litighiamo regolarmente, ma finché la cosa è stata ben gestita dai dirigenti non ci sono stati grossi problemi. Purtroppo, come in tutti gli uffici pubblici, ci sono veramente tante cose che non vanno all'interno della struttura e io avevo preso l'abitudine di segnalarle al dirigente, pensando che prima o poi si sarebbe deciso a intervenire. Poi, quando ho notato delle contromisure prese da ********, ho capito che qualcuno si limitava a darmi ragione e poi a riferire tutto ciò che avevo detto (a proposito di "pettegolezzi"). Purtroppo era tardi e, comunque, ho sempre continuato a segnalare, anche mandando foto e video su quel famoso gruppo whatsapp, cosicché, se mai fosse successo qualcosa, nessuno avrebbe potuto dire "ah, ma io non lo sapevo"; eppure, oggi mi sono sentita dire ugualmente che non possono conoscere le situazioni all'interno della struttura. Che cosa meravigliosa! Siccome sono sempre molto diplomatica e comunque il massimo che ho da perdere è un posto di volontaria non gradita, gratuito e senza manco un rimborso spese, potete bene immaginare la mia calma nel rispondere.
Per dirvi il livello delle ripicche cui siamo arrivati, si è verificato che una guardia zoofila del WWF, recuperasse un grifone debilitato, facente parte di un progetto di un centro studi croato. Ebbene, siccome il recupero è avvenuto nel pomeriggio, quando il CRAS è chiuso, la guardia ha contattato telefonicamente ********, il quale, tuttavia, ha sempre qualche buona scusa per non intervenire quando viene chiamato in orario pomeridiano, dai figli al fatto che non gli pagano gli straordinari, al lutto, al raffreddore, ecc. Ora, si stava parlando di un grifone (Gyps fulvus) non di un passerotto (senza nulla togliere al passerotto, ma si tratta di una specie leggermente più rara). La guardia in questione ha contattato me per sapere se potevo stallarlo per la notte nella "solita stanza", dove avevo già stallato un tasso che il CRAS si era rifiutato di prendere e ci era toccato far arrivare al CRAS di Messina e per il quale ci siamo beccati gli improperi di tutta Italia e pure qualcuno di fuori; ovviamente ho detto che non c'era problema. Ancora devo finire di pulire la suddetta stanza, che vi lascio immaginare come può essere stata conciata da un pennuto di 7 chili. Comunque, la guardia è arrivata con l'animale e un paio di chili di carne comprati appositamente per lui, che devo dire che ha molto gradito; lo abbiamo stallato da me per la notte, ed io ho portato al CRAS per alimentarlo svariati chili di carne, manco fosse stato obbligatorio che al suo sostentamento pensassi io. La guardia, nel tempo in cui l'animale è stato da me, dal numero di anello è risalito al centro croato da cui era partito, ci si è messo in contatto, ha segnalato il ritrovamento, ha chiesto istruzioni su come comportarsi e concordato che sarebbe stato consegnato al CRAS per poi farlo rimandare in Croazia. Ebbene, quando il Grifone, che non aveva assolutamente nulla se non il semplice fatto di non aver trovato cibo e quindi essere debilitato, è stato rimandato in Croazia, su precisa richiesta e nella data stabilita del centro studi croato, con l'aiuto dei Carabinieri Forestali che lo hanno trasportato fino in Abruzzo per consegnarlo ad un altro reparto, è uscito un articolo, che ******* si è premurato di mandare sul gruppo, in modo che lo potessi vedere anche io, ritenendo evidentemente di darmi fastidio, quando, personalmente, provo solo tanta pena per chi ha bisogno di apparire con il lavoro degli altri. Nessun accenno alle guardie del WWF, che sono quelle che hanno reso effettivamente possibile il soccorso dell'animale e si sono occupate di fare tutto. Non ci siamo nemmeno presi il disturbo di farlo notare, perché sono piccolezze che parlano da sé, ma per onor di cronaca vi dovevo spiegare a che punto siamo arrivati.
A breve, quindi, mi arriverà una raccomandata che mi comunicherà che per un'improvvisa mancanza di fiducia mi devono estromettere dal servizio di volontariato. A me sta benissimo. Erano già tre anni che me ne volevo andare ma non lo facevo su richiesta di persone che conoscono la situazione e mi hanno pregata di restare a "metterci una pezza". In tutta questa storia, però, sono stata felice di vedere che fra chi lavora per l'amministrazione c'è tanta gente che mi vuole bene e che mi stima, e questo, sicuramente, vale più di ogni altra cosa. Ora aspetto con serenità la raccomandata che partirà domani, o meglio, ormai più tardi, vista l'ora. Solo una cosa mi domando: invece di fare tutta la pantomima della rapporto fiduciario e del prendi e lascia con questa benedetta raccomandata, non era meglio evitare di prenderci in giro e scrivere direttamente la verità, ovvero che mi cacciano semplicemente perché viviamo in una società corrotta in cui chi fa notare i problemi non è gradito?

Con questo post partecipo a:



mercoledì 7 novembre 2018

Lettera ad un cacciatore

Stamattina mi hanno rigirato il link a un articolo intitolato "Lettera a un animalista". Fermo restando che su alcune cose sono d'accordo con la lettera (chi esulta per la morte di un essere umano,  sia un animalista, un ambientalista o un cacciatore, è un grandissimo bastardo insensibile. Non si ride di una vita spezzata!) e che, volente o nolente, il mondo venatorio lo conosco, anche se sono "un'ambientalista da salotto", direi che mi sento di rispondere.

Caro cacciatore,
premettendo che non sarei contro la caccia, ma mi ci state facendo diventare, tu parli di "indottrinamento" degli animalisti  (io parlerei in altro modo, ma per essere eleganti prendiamo per buono "indottrinamento") e hai ragione, ma non è che per voi la cosa sia diversa. Rispondete anche voi per frasi fatte, in molti casi senza senso, e per di più sempre la stessa solfa. Sono consapevole che non tutti i cacciatori  (ma la maggioranza sì) infrange le regole (e per "infrangere le regole" si intende tutto: dall'annotazione di data e atc sul tesserino venatorio, cui siete un po' refrattari, all'annotazione del capo abbattuto, cui siete ancora più refrattari, all'uso del richiamo elettroacustico e i più beceri metodi di bracconaggio), ma perché voi non prendete le distanze da chi infanga la vostra reputazione? Facciamo un esempio che ha fatto scalpore: il cinghialaro che ha sparato al "bracconiere" diciannovenne. Ora, ammesso e non concesso che il ragazzo fosse un bracconiere, appurato che non dovesse essere lì, resta il fatto che il tuo collega ha sparato SENZA GUARDARE a cosa sparasse e SENZA SAPERE cosa ci fosse dall'altro lato. Lasciando perdere la stronzata pietosa giustificazione del "chi è là, sono un cacciatore" (ammesso che abbia gridato davvero, fosse stato un cane, un tasso o qualsiasi altro animale secondo te avrebbe risposto? Lo sai che esiste un illecito definito "uccisione di specie protetta" o "non cacciabile"? Secondo te non sarebbe stato grave?), a parte il fatto che io non ho mai visto in cinghiale in tenuta mimetica, mi spieghi perché cazzo accidenti lo giustificate? Un uomo adulto, che va in giro con un'arma, consapevole di avere in mano uno strumento per uccidere, che spara senza guardare a cosa sta sparando, non si può identificare con un termine meno eloquente di "idiota" (di più sì). Non lo dovete giustificare, perché rovina la vostra categoria! NON SI SPARA SENZA VEDERE COSA C'È DAVANTI! E, perdonami, io non lo classifico come "omicidio colposo"! Nel momento in cui spari ad un cespuglio, senza sapere cosa c'è dentro,  stai commettendo omicidio volontario! Lo sai che hai un'arma in mano! Inoltre dovresti anche sapere che non sei il proprietario dei boschi e come tu hai il diritto di andare a cacciarci, gli altri hanno il diritto di andarci a funghi, in bici o a passeggio, ma anche a caccia di un'altra cosa, senza rischiare una palla nella schiena! Voi dovete prendere le distanze da chi spara senza guardare! Dovete esprimere parole di condanna, perché infanga la vostra categoria. Se li difendete fa bene la gente ad arrabbiarsi. Un conto è: "è scivolato e gli è partito un colpo" (anche se quando camminate con l'arma in mano non dovreste tenere il ditino sul grilletto), un altro conto è "ha sparato al fruscio"! E ne ho conosciuti di cacciatori così. Uno, in spiaggia, mi ha pure raccontato di aver beccato un airone cenerino sparando al fruscio; però a quell'altitudine non ci sarebbe dovuto essere, eh! Un altro di aver preso un gufo. Roba da fargli mangiare la doppietta con tutto il cinturone e le cartucce annesse! E voi siete i primi che questi dovete prenderli a calci! 

Altro punto: la caccia incide per l'1%. Ma ti devo rispondere davvero o ti rendi conto da solo? Va be', ti rispondo:
Risposta numero 1
Risposta numero 2
Risposta numero 3
Più "il paio di tordi" moltiplicato per il numero di cacciatori presenti in Italia (e nel mondo).

E per decenza e giramenti di scatole mi fermo qui, ma solo sulla zona di Brescia potrei continuare in formato enciclopedico. Non mi rispondere "ah, ma sono bracconieri!"; posseggono una regolare licenza di caccia!

"[...] è un mezzo per tenere sotto controllo l’ambiente e la fauna selvatica. Senza la caccia, quella praticata in modo serio e corretto, la fauna selvatica prevarrebbe sulla natura e sull’ambiente stesso."
Ma tu ci credi davvero in questa cazzata corbelleria che hai scritto, oppure è pura e semplice propaganda? O forse stai cercando di convincertene da solo? Tanto per dirne una sola per smentirti, vogliamo parlare di tutte le specie alloctone importate ad uso caccia? La Natura, splendida e grande, grazie a Dio, in qualsiasi modo lo vogliamo chiamare, non ha bisogno dell'essere umano. Anzi, se noi sparissimo oggi dalla faccia della Terra, per il pianeta e la Natura sarebbe solo un gran guadagno. Da sempre le specie selvatiche si sono autogestite ed è stata proprio la Natura a tenerle in equilibrio. L'unica nota stonata è proprio l'essere umano. A tenersi in equilibrio ci pensano predatori e prede: a parte il normale rapporto predatore - preda, laddove aumentino troppo i primi, muoiono di fame per carenza di cibo o per malattia; laddove aumentino troppo i secondi, idem con patate: se non la carenza di risorse, ci pensa una pestilenza a rimetterli a posto. Si sta iniziando a verificare anche con i cinghiali in Europa. Lo sai questo, amico cacciatore? Te lo spiego io: et voilà! La stavo aspettando ed è arrivata, puntuale come un orologio, a rimediare ai disastri fatti dall'uomo. Per ora in Belgio, ma considerando che non esiste cura né vaccino, ci vorrà ben poco perché la malattia dilaghi, facendo ciò per cui il Signore grande l'ha creata: rimettere a posto gli equilibri naturali, eliminando i soggetti in eccesso a favore di quelli più forti e resistenti. Tanti saluti a molti allevamenti suinicoli e buona pace per i cacciatori. 
Il problema vero degli "animali selvatici che prendono il sopravvento" è che per nostra comodità e ignoranza abbiamo eliminato i predatori. Se li si lasciasse fare senza rompere con bocconi avvelenati e doppiette, tornerebbero per naturale espansione, com'è accaduto per il Lupo  (lo ripeterò fino alla nausea: nessun lupo è mai stato reintrodotto in Italia. Sono tornati da soli!) laddove ci sono le prede. Ma dire questo non fa comodo né ai cacciatori né agli allevatori fraccomodi  (non tutti, per carità), eppure in alcuni casi il loro ritorno è utile anche contro le specie alloctone. Se non ci credi guarda qui.
Inoltre, amico cacciatore, è stato dimostrato che il piombo rilasciato in giro dalle munizioni dei cacciatori, soprattutto nelle zone umide, viene scambiato per grit dagli uccelli e ingerito, causando Saturnismo. Ma vi costa tanto eliminare il piombo e usare qualche altro materiale? (Ma vi costa tanto andare a giocare a calcetto o convertire il fucile con una bella macchina fotografica?)

Ora, amico cacciatore, è vero: esistono cacciatori corretti (pochi), esistono cacciatori che segnalano (un po' di più), esistono cacciatori che raccolgono i bossoli loro e di quelli meno civili di loro, tornando con buste strapiene  (sempre troppo pochi), esistono cacciatori che ringraziano quando li controlli ed esistono cacciatori che, se trovano un animale selvatico ferito, lo soccorrono (più di quanti avrei mai pensato, ma sempre troppo pochi). La caccia è un'attività permessa dalla legge e normata molto chiaramente che non verrà mai abolita, perché ci sono troppi interessi dietro. Invece di andare a raccontare favolette sul fondamentale ruolo del cacciatore nella tutela della natura, che poi è ovvio che vi si rida in faccia, dite questo: "la legge mi autorizza, rispetto le regole, quindi non hai il diritto di scocciarmi e/o insultarmi!" il che è sacrosanto (fermo restando che non si dovrebbe avere il diritto di insultare nessuno). Io conosco tanti cacciatori e per loro è praticamente una malattia (fermo restando che continuo a credere che, se ci provassero, si divertirebbero di più con una macchina fotografica che con il fucile). Ora, amico cacciatore, per la passione che hai, piantala di raccontare storielle, rispetta le regole (pure quelle che non ti vanno a genio) e prendi le dovute distanze da chi infanga la tua categoria, ma soprattutto ricordati che il danno non lo fai tu, sparando a un tordo, ma quell'azione la devo moltoplicare per qualche milione, addizionandola alle mattanze messe in atto dai bracconieri, agli effetti degli incendi, delle alluvioni, delle patologie, dei competitori naturali e non (e i "non naturali" in alcuni casi li avete introdotti proprio voi). Davvero poi ti meravigli se quando vai a caccia non c'è più selvaggina? Davvero vuoi aggiungere anche il tuo peso al meccanismo che ci sta portando verso un mondo senza più animali selvatici? Riflettici.





P.S. Il disegno soprastante non è un esempio di animalismo, ma un regalo fatto ad una persona, con annessa la scritta "3 anni che mi sopporti". C'è in corso una sfida su chi convertirà prima l'altro. Ovviamente sono in vantaggio io!
Questo per dire che, pur avendo le idee diametralmente opposte, se si è corretti, si può andare d'accordo comunque, anche con qualche litigata di intermezzo.